La Regione spieghi “l’ennesimo regalo alla lobby dei cacciatori”, vale a dire il ritardo, fino all’ultimo giorno, nell’attenersi “all’Ordinanza del TAR Emilia-Romagna n. 543, del 7 settembre 2023, riguardo alle date di fine prelievo venatorio di alcune specie, in particolare con l’anticipo della chiusura della stagione venatoria al 10 gennaio 2024 per i Turdidi (Cesena, Tordo bottaccio e Tordo sassello), al 20 gennaio 2024 per gli uccelli acquatici legati alle zone umide (anatidi, rallidi e limicoli) e al 31 dicembre 2023 per la Beccaccia”.
In un’interrogazione, la consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) chiede alla giunta anche di pubblicare al più presto la delibera del dicembre 2023 “sul BURERT (Bollettino ufficiale Regione Emilia-Romagna), nonché, darne ampia evidenza nella pagina web del sito regionale E-R Agricoltura, caccia e pesca, dedicata al Calendario venatorio regionale, e disporre l’adeguamento del Calendario Venatorio 2023-2024 portatile che, probabilmente, è molto più utilizzato e consultato dai cacciatori rispetto alle 73 pagine della delibera regionale”. Inoltre, la capogruppo del Misto avanza la richiesta se si possa configurare una “responsabilità oggettiva, anche di rilevanza penale” perché la mancata pubblicazione prima del 31 dicembre 2023 “non ha rispettato la data stabilita dal TAR di chiusura della caccia alla beccaccia, appunto il 31 dicembre, e, stante il protrarsi di tale stato di fatto, rischia di non essere rispettata nemmeno la data di chiusura della stagione venatoria al 10 gennaio 2024 per i Turdidi (Cesena, Tordo bottaccio e Tordo sassello)”.
La ritardata applicazione della delibera, afferma Gibertoni, “appare grave” così come è “altrettanto grave” che non sia stato adeguato il Calendario venatorio 2023-2024 portatile, un documento di sole 8 pagine facilmente consultabile rispetto alle 73 pagine della delibera di giunta.
(Gianfranco Salvatori)