Governo locale e legalità

ER Coraggiosa-Pd-Iv: contrastare le infiltrazioni mafiose negli appalti

Presentata un’interrogazione per avere conto delle azioni messe in campo in tema di appalti legati ai fondi Pnrr e alla ricostruzione post alluvione. L’assessore Colla: “Già dal 2010 la Regione ha adottato protocolli sulla legalità. Siamo in attesa che venga adottata la bozza proposta dalla struttura commissariale”

Prevenire e reprimere i tentativi di infiltrazione mafiosa nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici, servizi e forniture, così come nell’attività urbanistica e edilizia, in particolare in tema di appalti legati ai fondi del Pnrr. A chiederlo sono i consiglieri di ER Coraggiosa, Partito democratico e Italia Viva che in commissione Cultura, presieduta da Francesca Marchetti, hanno presentato un’interrogazione firmata da Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa, primo firmatario), Manuela Rontini, Mirella Dalfiume, Marilena Pillati, Andrea Costa, Luca Sabattini, Lia Montalti, Roberta Mori, Palma Costi, Marco Fabbri, Nadia Rossi, Antonio Mumolo, Stefano Caliandro, Matteo Daffadà (Partito democratico), Pasquale Gerace (Italia Viva).

Nello specifico i consiglieri interrogano la giunta per conoscere le azioni intraprese in tal senso, quali siano gli effetti delle interdittive finora emanate per l’anno 2023 e qual sia lo stato di definizione del protocollo citato dal commissario straordinario per la ricostruzione post-alluvione Figliuolo.

“Lo stanziamento di importanti finanziamenti derivanti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza -ha precisato Amico- implica l’attivazione di numerosi contratti pubblici che meritano di essere particolarmente attenzionati, per prevenire e contrastare possibili tentativi di infiltrazione mafiosa e tutelare la legalità. Cgil nazionale e Fillea nazionale (la categoria dei lavoratori delle costruzioni di Cgil) hanno giudicato insufficiente il Protocollo di legalità e qualità del lavoro nella ricostruzione dei territori alluvionati dell’Emilia-Romagna poiché non tiene conto delle importanti esperienze maturate negli ultimi anni: in particolare si rinuncia a quella partecipazione delle forze sociali che, insieme alle prefetture, ai gruppi interforze, alla parte sana dell’imprenditoria locale, hanno sempre accompagnato negli ultimi anni tutti gli interventi straordinari di ricostruzione. Nella recente audizione del commissario Figliuolo in Assemblea legislativa, si è fatto riferimento al Protocollo indicando in Anac, Guardia di finanza e Arma dei carabinieri i soggetti con cui si è istituito il confronto, non citando le Prefetture, le parti sociali e gli enti locali, che invece sono stati parte attiva e centrale nella ricostruzione successiva al sisma del 2012, nonché attori del Testo unico della legalità”.

Ha risposto l’assessore al Patto per il lavoro e la legalità Vincenzo Colla: “L’operazione Pnrr, uno dei più grandi investimenti della storia, si traduce in appalti per cui si richiede un controllo democratico del territorio. Già dal 2010 la Regione ha adottato protocolli con le prefetture per definire le modalità sulla prevenzione e a seguito del sisma 2012 la Regione si è dotata di ulteriori strumenti per contrastare le infiltrazioni. Nel 2016 ci siamo dotati di una legge regionale per la promozione della legalità mentre nel 2018 è stato sviluppato un unico protocollo per la legalità di cui è in corso il rinnovo con il coinvolgimento delle parti sociali. Infine, nel 2021 la Regione ha sottoscritto un protocollo con i sindacati che impegna Intercenter, Agenzia per lo sviluppo dei mercati telematici, ad applicarlo in tutti gli appalti. Per quanto riguarda la ricostruzione post alluvione, la struttura commissariale ha predisposto la bozza di un protocollo di legalità, approfondita al tavolo del Patto per il lavoro e per il clima, ma ancora non è stato adottato. In questo contesto il ruolo dei corpi intermedi è fondamentale perché hanno conoscenza del territorio”.

Federico Amico si è detto soddisfatto: “La risposta dimostra come la Regione sia sensibile al tema, coinvolgendo i soggetti sia istituzionali sia non istituzionali. Bene l’attenzione per i corpi intermedi che sanno leggere il fenomeno e denunciare anzitempo se gli appalti sono affidati a soggetti opachi. Sono meno soddisfatto che il protocollo relativo alla ricostruzione post alluvione non sia stato ancora adottato. Esiste una sottovalutazione del tema della struttura commissariale che non intente accelerare sotto questo profilo. Il mio auspicio è che la giunta continui a sollecitare in questa direzione perché non devono essere trascurati aspetti come quello della legalità”.

(Lucia Paci)

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