Ambiente e territorio

Costa (Pd): valorizzare la via Matildica per il Giubileo del 2025

In una risoluzione, il consigliere chiede di sviluppare iniziative per far conoscere il percorso, ricco di siti storici, culturali e naturali, e di verificare la sicurezza dei sentieri. Il cammino è lungo 285 chilometri e attraversa tre regioni

Valorizzare la via Matildica del Volto Santo, che attraversa la provincia di Reggio Emilia, in occasione del percorso giubilare del 2025.

A chiedere l’impegno della Regione è il consigliere Andrea Costa (Partito democratico) con una risoluzione in cui invita la giunta a sostenere “lo sviluppo di ogni iniziativa utile a rendere più agevole e sicuro il cammino e permettere ai fruitori di avere a disposizione notizie, tracciati e informazioni generali riguardanti il percorso”. Il consigliere, poi, chiede di “sostenere e valorizzare l’inserimento del tracciato nel novero dei cammini italiani compresi nel percorso per il Giubileo del 2025 e di verificare l’integrità e la sicurezza dei sentieri che possono essere coinvolti da frane e smottamenti e che sono esposti a rischio idrogeologico, accertandosi che gli eventi climatici non abbiano interessato il percorso ed eventualmente includere i danni nella lista degli interventi di ripristino”.

La via è stata inserita dal ministero della Cultura nell’atlante dei cammini storici italiani e dal ministero del Turismo nel novero dei cammini religiosi italiani del percorso giubilare del 2025. Lunga 285 chilometri, la Via Matildica “attraversa i territori di Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana nelle provincie di Mantova, Reggio Emilia e Lucca. In particolar modo la provincia di Reggio Emilia viene attraversata per tutta la sua lunghezza da nord a sud, dal comune di Guastalla a quello di Toano, ed è la provincia che ospita la maggior parte del percorso”. Il percorso, continua Andrea Costa, “è valorizzato da numerosi siti di interesse storico, architettonico, naturalistico, spirituale e culturale ed è annoverato fra gli antichi cammini di fede collegati alla Via Francigena”.

(Gianfranco Salvatori)

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