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Superbonus, ok a risoluzione Pd-Europa verde-ER Coraggiosa

“La Regione apra un tavolo di confronto con le categorie produttive per sollecitare il governo a intervenire. Evitare le gravi conseguenze sociali ed economiche che rischiano famiglie fragili e imprese”

Approvata la risoluzione sottoscritta da Partito democratico, Europa verde ed ER Coraggiosa con cui si chiede alla giunta di “aprire un tavolo di confronto con imprese di costruzioni, mondo produttivo, rappresentanze sindacali e istituti di credito, al fine di sollecitare il governo a mettere in campo interventi per evitare le gravi conseguenze sociali ed economiche che rischiano di essere determinate dallo stop dei crediti di imprese e cittadini a seguito del blocco della cessione del credito dei bonus edilizi, tenendo anche conto dei soggetti con minor capienza fiscale. L’approvazione è avvenuta in commissione Politiche economiche, presieduta dal vicepresidente Gabriele Delmonte.

L’impegno alla Regione è stato chiesto da Antonio Mumolo, primo firmatario, e da Roberta Mori, Stefano Caliandro, Andrea Costa, Pasquale Gerace, Marcella Zappaterra, Matteo Daffada’, Marco Fabbri e Luca Sabattini, Manuela Rontini, Massimo Bulbi, Marilena Pillati, Mirella Dalfiume e Palma Costi (Pd). L’atto è stato sottoscritto anche da Silvia Zamboni (Europa verde) e Federico Amico (ER Coraggiosa).

Secondo il dem Mumolo, il blocco del credito “colpisce le famiglie incapienti e a basso reddito. La detrazione rischia di favorire solo le classi abbienti che possono anticipare i soldi e in seguito beneficiare del credito. Una discriminazione non accettabile. Il governo deve quindi intervenire in tempi brevi. I comitati degli esodati del superbonus ci chiedono un intervento e noi sollecitiamo il governo perché o con un decreto legge o con un altro strumento si riescano a mitigare gli effetti della norma approvata in Consiglio dei ministri”.

“Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti – afferma la risoluzione – ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali. Secondo le previsioni di Fillea, il sindacato delle costruzioni della Cgil, con il blocco alla cessione dei crediti e dello sconto in fattura per i bonus edili – spiega Mumolo – si perderanno nell’edilizia privata circa centomila posti di lavoro e molte imprese chiuderanno. Per Ance Emilia-Romagna e Unione Regionale Costruttori Edili la decisione del governo, che tra l’altro ferma anche l’acquisto dei crediti da parte delle Regioni, senza una soluzione strutturale alternativa creerà una grave crisi sociale ed economica per migliaia di famiglie e imprese”.

Stefano Bargi (Lega) ricorda di “aver proposto una legge che si ancorava all’assestamento di Bilancio, ma è stata respinta. Si cercava spazio, all’interno della legge, per poter far compensare crediti alle società che potevano farlo, anche se la disponibilità per i crediti incagliati (si stimano 5 o 6 miliardi) non c’è. Avevamo chiesto alla Regione di intervenire e ci è stato risposto che si poteva compensare lo 0,2%. Sembra poco, ma con quei fondi si potevano aiutare famiglie in difficoltà, disincagliando alcuni crediti. Questa risoluzione è un attacco al governo, ma non propone soluzioni e dice solo al governo di risolvere la situazione”.

Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle), ricordando di aver già sollevato il problema anche con question time, sottolinea: “Gli esodati del superbonus hanno manifestato in Regione, ma il problema non è risolto. Questo governo ha demolito i provvedimenti identitari del M5s. Non credo che il governo abbia la volontà politica di risolvere il problema. Ricordo che il ministro Giorgetti ha definito il superbonus come la morfina”.

Secondo Silvia Zamboni (Europa verde) “questa è una legge statale la cui mancata osservanza ha creato disagi a famiglie e imprese. In Emilia-Romagna il peso è di 5 o 6 miliardi. Europa verde aveva chiesto alla Regione di incontrare gli esodati del superbonus, fra cui famiglie con redditi precari che hanno un macigno addosso. Ma la giunta non ha gli strumenti finanziari. Per i Verdi il superbonus al 110% non è stata un’idea intelligente perché ha limitato la concorrenza e la gara per preventivi più contenuti, anche se nasceva con finalità ecologiche. È una piaga sociale che può sconvolgere le famiglie”.

(Gianfranco Salvatori)

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