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Fdi: chiarezza su indennizzi ad agricoltori che sospendono la produzione

Presentata un’interrogazione per chiedere precisazioni su una delibera adottata recentemente dall’esecutivo

La giunta spieghi quali obiettivi intende perseguire con la delibera, adottata in dicembre, che  prevede di pagare quegli agricoltori che decidono di smettere la produzione lasciando i loro terreni incolti. È il quesito posto da Fratelli d’Italia con un’interrogazione firmata da Luca Cuoghi (primo firmatario) e Giancarlo Tagliaferri.

“La delibera prevede che le superfici a seminativo ritirate – precisano i consiglieri – possano ritornare, al termine del periodo di impegno, allo stato originario dei luoghi qualora non diversamente previsto da normative nazionali o regionali e con particolare riferimento alle misure di conservazione delle aree della rete Natura 2000. L’intervento ‘Ritiro seminativi dalla produzione’ prevede un pagamento annuale per ettaro di Superficie agricola utilizzata (Sau) a favore dei beneficiari che si impegnano volontariamente al mantenimento e alla gestione sostenibile delle superfici agricole aziendali a seminativo ritirate dalla produzione per l’intero periodo ventennale di impegno, mediante la compensazione dei minori ricavi e maggiori costi derivanti dall’applicazione degli impegni. Il valore di sostegno finanziario erogato per 20 anni, per superficie oggetto di impegno varia da 500 a 1.500 euro per ettaro all’anno in base alla tipologia di terreno gestito. La quantificazione delle risorse complessive disponibili per il presente bando, per la prima annualità di impegno (2024), ammontano a 211.200 euro”.

“L’esecutivo – sottolineano Cuoghi e Tagliaferri – deve chiarire se esistono studi scientifici che possano giustificare una simile decisione”.

(Lucia Paci)

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