Introdurre in Emilia-Romagna “il Garante regionale dei diritti degli anziani, una figura che abbia primariamente la funzione di verifica che gli anziani abbiano facile accesso ai servizi sociali e sanitari, che gli stessi siano messi nella condizione di interagire agevolmente con le istituzioni pubbliche e possano partecipare attivamente alla vita comunitaria, una azione finalizzata a favorire il pieno godimento dei singoli diritti previsti dalle norme costituzionali e da quelle ordinarie, attraverso iniziative a ciò mirate”.
Lo ha chiesto il consigliere Matteo Montevecchi (Lega) in un’interrogazione alla giunta firmata anche dalla consigliera Valentina Stragliati. Il consigliere ricorda che “nel 2023 i comuni di Fiorenzuola D’Arda (Piacenza) e Bellaria-Igea Marina (Rimini) abbiano istituito in proprio la figura del Garante comunale dei diritti delle persone anziane. In altre regioni, come ad esempio la Toscana, è da tempo in discussione l’istituzione del Garante regionale dei diritti degli anziani”.
I tanti anziani presenti in regione, afferma Montevecchi, dovrebbero avere un Garante che collabori con altre istituzioni promuovendo “il diritto alla vita, alla famiglia, all’assistenza sociosanitaria, tenendo conto del loro interesse e favorendo la
partecipazione, l’inclusione sociale e adeguati standard di vita”.
(Gianfranco Salvatori)