Fare il punto sugli abbattimenti dei cinghiali, al fine di contrastare il diffondersi della peste suina africana, con particolare riguardo alle province di Parma e Piacenza.
A chiederlo è la Lega in un’interrogazione a firma Emiliano Occhi (primo firmatario), Valentina Stragliati e
Matteo Rancan in cui si ricorda come “a fronte anche di una lettera inviata dagli ATC della Provincia di Parma all’assessorato della Regione Emilia-Romagna sul tema delle responsabilità dei cacciatori e sulla necessità da parte di questi ultimi di acquistare attrezzatture e strutture necessarie al contenimento della peste suina africana; inoltre, sull’anno 2023 erano previsti contributi economici che ammontavano a euro 90.000 e che a seguito di problematiche burocratiche non sono stati distribuiti ai soggetti a cui spettavano”.
Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta “quanti sono stati gli abbattimenti effettuati nel 2022 e 2023, ai sensi del piano di depopolamento, nelle provincie di Parma e Piacenza, e se in Emilia-Romagna le polizie provinciali sono o potrebbero essere coadiuvate da ditte private come avviene in Lombardia nonché quanti cacciatori sono coinvolti nelle squadre per il depopolamento del cinghiale nelle provincie di Parma e Piacenza”.
La Lega vuole inoltre sapere “se è valutabile l’ipotesi di potenziare l’attività e l’efficacia dei piani di controllo, nelle zone non infette, utilizzando le squadre in braccata, dati i maggiori risultati ottenibili con questa modalità; se intende modificare o eliminare la norma che impone l’abilitazione dei cani nell’esecuzione dei piani di controllo e se intende ridistribuire sull’anno 2024 agli ATC di Parma le risorse per rimborso spese piani di controllo e acquisto attrezzature necessarie al contenimento della PSA che non sono state distribuite sull’anno 2023 e con quali tempistiche”.
(Luca Molinari)