Ambiente e territorio

Piano aria: più incentivi per mobilità sostenibile, caldaie e agricoltura

Al via in Assemblea legislativa il dibattito sulle misure per il contenimento dell’inquinamento. Andrea Costa (Pd): “Tuteliamo la salute dei cittadini, prevediamo incentivi e non sanzioni”. Emiliano Occhi (Lega): “Bisogna tenere presente i problemi produttivi di industria e imprese”

Incentivi per agricoltura, mobilità sostenibile e caldaie ecologiche con l’obiettivo di ridurre smog e inquinamento e tutelare la salute dei cittadini. Al via in Assemblea legislativa la discussione sulle osservazioni al Piano aria regionale (Pair), la misura proposta dalla giunta per ridurre gli effetti dell’inquinamento recependo le direttive dell’Unione europea e prevedendo investimenti pari a 154 milioni di euro con l’obiettivo di ridurre di 637 milioni di euro la spesa sanitaria legata a malattie collegabili all’inquinamento e allo smog. Oltre alle misure già esistenti e lo stop ai diesel Euro 5, il Pair 2030 prevede fondi per il rinnovo dei mezzi pubblici, per la realizzazione di piste ciclabili, per l’acquisto di bici elettriche, bandi per le caldaie a biomasse e nuove norme per la gestione dei liquami. Prosegue anche il progetto “Move in”: chi ha un mezzo inquinante e non può cambiarlo non avrà il veicolo bloccato limitatamente al solo percorso casa-scuola o casa-lavoro a patto che installi sul proprio veicolo una “scatole nera” che ne certifichi l’utilizzo. Previsti anche fondi per coprire le vasche del liquame in agricoltura al fine di ridurre l’emissione di ammoniaca.

Alla discussione odierna si è arrivati dopo un confronto che ha portato all’accettazione di 51 delle 213 osservazioni pervenute dalle parti sociali e di emendamenti proposti anche dalle opposizioni, fra cui la sospensione delle misure antismog per i mezzi più vecchi nei giorni di sciopero del trasporto pubblico e il permesso per i “falò tradizionali” (Capodanno, Carnevali) organizzati non solo dai Comuni, ma anche da Pro Loco, Parrocchie e associazioni a patto che siano autorizzati dai Comuni stessi. 

“Il nostro obiettivo è tutelare la salute dei cittadini. Il piano è frutto del confronto tra la Regione e le parte sociali, le associazioni e i comuni: vogliamo tenere insieme il giusto con il necessario”, spiega il relatore di maggioranza Andrea Costa (Pd) per il quale “abbiamo ben presente il tema della sostenibilità economica del Piano aria, per questo prevediamo non divieti, ma incentivi per il sistema imprenditoriale e per i cittadini, così come abbiamo previsto una semplificazione amministrativa per ridurre i tempi di risposta dell’ente pubblico a cittadini e imprese. Ricordo anche che molte delle misure previste nel Piano aria sono già attive perché decretate d’urgenza da parte della giunta: visto che non ci sono state ripercussioni negative sull’economia, vuol dire che non ci sono tutte le conseguenze funeste di cui parla il centrodestra, anzi possiamo dire che il fatto che ci sia stato un calo delle giornate di sforamento dei limiti dello smog dimostra che le scelte fatte vanno nella direzione giusta”.

Diametralmente opposta la posizione del relatore di minoranza Emiliano Occhi (Lega) che ricorda come “con i nostri emendamenti abbiamo recepito le preoccupazioni del mondo produttivo, industriale e agricolo, settori preoccupati per gli effetti di questo Piano aria, un provvedimento molto difficile da applicare e che avrà effetti negativi specie per il mondo agricolo, già molto in difficoltà, e che in Lombardia, contrariamente a quello che avviene in Emilia-Romagna, può godere di tutele da parte della Regione. Siamo tutti d’accordo sul fatto che si debba garantire la salute dei cittadini e la qualità dell’aria, ma bisogna tenere conto anche della sostenibilità economiche delle scelte che si vanno a fare”.
(Luca Boccaletti e Luca Molinari)
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