Ambiente e territorio

Assemblea approva proposta Pd: sostegno a impianti eolici e fotovoltaici in Adriatico

Approvata risoluzione presentata da Manuela Rontini (Pd). Il progetto incontra il favore della maggioranza: “Fondamentale per raggiungere l’indipendenza energetica”. Dubbi dalla Lega e Rete Civica: “Chiarire iter e tema di costi benefici per i cittadini”

Sì a impianti eolici e fotovoltaici offshore per la produzione di energia elettrica nell’alto Adriatico, sostenendo l’hub energetico Agnes, riducendo al minimo gli impatti paesaggistici, tutelando il turismo e le imprese di pesca e acquacoltura. L’Assemblea legislativa ha approvato la risoluzione del Partito democratico a prima firma Manuela Rontini e sottoscritta anche da Marcella Zappaterra, Marco Fabbri, Stefano Caliandro, Luca Sabattini.

“Ravenna è capitale europea dell’energia da 70 anni -ha affermato la consigliera- ed è sempre più necessaria la realizzazione di grandi impianti di energia rinnovabile, che ci permettano di sfruttare in maniera intelligente le fonti eoliche e fotovoltaiche. Il progetto Agnes, localizzato oltre le 12 miglia nautiche dalla costa di Ravenna, è interamente offshore ed è unico nel panorama nazionale. Il progetto è stato accolto positivamente da comunità locale e stakeholder. Tuttavia, non sono mancate complicazioni burocratiche e il processo autorizzativo è ancora in attesa dell’approvazione definitiva da parte del ministero per quanto riguarda la compatibilità ambientale. Sarebbe opportuno adottare la procedura straordinaria che ha consentito al rigassificatore di avere l’autorizzazione in 120 giorni”.

“L’hub energetico Agnes -ha aggiunto Rontini- rappresenta una progettualità strategica per il territorio emiliano-romagnolo e l’intero Paese, nel rispetto di tutte le norme di settore. Occorre pertanto velocizzare l’iter di approvazione, garantendo al contempo sicurezza e qualità del lavoro e assicurare alle imprese della pesca e acquacoltura del territorio della Romagna la possibilità di continuare a svolgere le proprie attività anche all’interno delle aree dedicate all’impianto, definendo protocolli specifici fra le parti interessate e adeguate compensazioni”.

“Chiediamo -ha concluso la consigliera dem- di applicare al progetto la stessa procedura straordinaria prevista per il rigassificatore al largo di Ravenna, che ha completato l’iter autorizzativo nel rispetto di ogni passaggio necessario. Le richieste sono state reiterate ai vari governi ma ad Agnes non è stata concessa la stessa velocità autorizzativa. Riteniamo fondamentale che la produzione energetica off-shore sia sinergica con altre attività. Raccogliamo la petizione depositata dal sindaco di Ravenna e sostenuta dalla Camera di commercio di Ferrara e Ravenna oltre che dalle associazioni economiche e sindacali del territorio. Ci sono anche 18mila firme di cittadini a favore del progetto e per questo riproponiamo le richieste attraverso questa risoluzione”.

Per Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) “la questione energetica è strategica per l’Emilia-Romagna e l’intero paese. La recente crisi energetica ha dimostrato l’importanza di puntare sull’autonomia energetica e sull’indipendenza dalle fonti fossili. Bene sostenere questo progetto unico nel panorama nazionale, sbloccando il carico burocratico”.

Emiliano Occhi (Lega) ha sottolineato come “qualsiasi intervento imprenditoriale che vada nella direzione della transizione energetica è visto con favore ma sul progetto Agnes riteniamo la risoluzione un po’ fumosa perché si parla genericamente di Alto Adriatico e non si specifica quali sarebbero i rallentamenti nell’iter. Inoltre, non si sa quali saranno le compensazioni di costi per i residenti e i cittadini dell’area”.

Silvia Zamboni (Europa Verde) ha ribadito “il sostegno al progetto Agnes perché è tempo di fare inversione dell’uso dell’energia da fonti fossili. Vorrei aggiungere anche il progetto previsto per Rimini: si deve fare il possibile affinché i due impianti vadano in porto. Il riscaldamento globale incombe e i costi energetici aumentano”.

Andrea Costa (Pd): “Vediamo se da Roma arriveranno risposte con tempistiche diverse rispetto a quelle per i decreti attuativi sulle comunità energetiche. Su Ravenna c’è una condivisione molto ampia. L’impianto non ha ostacoli se non quelli burocratici per cui il territorio va ascoltato”.

Marco Mastacchi (Rete Civica) ha aggiunto: “Scontata l’utilità dell’impianto. Dubbi invece sul percorso. La società che ha presentato il progetto ha 10mila euro di capitale per cui la procedura va chiarita perché parliamo di un importantissima opera pubblica gestita da una piccola società privata. Poi c’è il tema dell’impatto fisico: va considerato il beneficio dei cittadini”.

(Lucia Paci)

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