COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Imprese. Evangelisti (Fdi): “Granchio blu, chiarezza sugli indennizzi per le vongole invendute”

“La Regione dica se gli importi da liquidare sono equi per evitare penalizzazioni tra i beneficiari. Rivedere anche gli importi, diminuiti dopo che le quantità sono state rideterminate, che spettano alle aziende”

Serve chiarezza sull’indennizzo delle vongole non vendute, il cui prezzo è sceso e alcuni beneficiari potrebbero essere penalizzati.

La richiesta è di Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha presentato un’interrogazione per sapere se  la giunta “ritenga opportuno procedere ad ulteriore verifica degli importi da liquidare al fine di escludere eventuali penalizzazioni nei confronti di alcuni beneficiari”. La consigliera Fdi chiede poi se la Regione “ritenga equo il parametro di indennizzo unitario, aggiornato con Determina 27390/2023, ovvero se ritenga opportuno e possibile aumentarlo, stante la non trascurabile diminuzione dello stesso, rideterminando conseguentemente gli importi complessivi spettanti ai beneficiari”. Infine, si vogliono conoscere i “i tempi di erogazione previsti per i beneficiari”.

Evangelisti ricorda che la determina del dicembre 2023 era stata varata per sostenere le imprese di allevamento danneggiate dalla diffusione del granchio blu. Una successiva determina avrebbe dovuto correggere gli importi “erroneamente” calcolati nel primo documento “sulla base del nuovo valore unitario per chilogrammo di vongole non commercializzate”. In quest’ultima determina “l’indennizzo per chilogrammo di vongole non commercializzate è passato da 0,0224 € a 0,0171 €, a seguito della rideterminazione del quantitativo totale delle vongole non commercializzate e la rideterminazione delle quantità ha avuto come conseguenza la modifica degli indennizzi spettanti ai beneficiari, sia in difetto sia in eccesso”. Evangelisti conclude: “La rideterminazione del quantitativo totale di vongole non commercializzate ha comportato l’integrazione dell’impegno di spesa precedentemente assunto, quest’ultima pari a 5.137 euro”.

(Gianfranco Salvatori)

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