Consentire agli enti pubblici economici regionali e/o alle società partecipate di acquisire i crediti fiscali derivanti dal Superbonus 110%.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Andrea Costa (Pd) che domanda “se sia stata avviata una valutazione per identificare i possibili ambiti di intervento per permettere, previo intervento legislativo, l’acquisizione dei crediti fiscali”.
Dopo il ridimensionamento del superbonus 110% con il decreto “Blocca cessioni”, che impedisce alle Pubbliche amministrazioni di acquisire i crediti, il governo, spiega il consigliere, dovrebbe agevolare la liquidità e sbloccare l’accesso ai crediti – in una situazione economica delicata per molte famiglie – e “avviare un processo di valutazione che coinvolga tutte le entità appartenenti al settore pubblico regionale escluse dal perimetro di applicazione delle pubbliche amministrazioni”. Si potrebbe, suggerisce Costa, “determinare l’ammontare totale del credito fiscale che queste entità potrebbero effettivamente assorbire”.
La norma che ridimensiona il superbonus ha fatto nascere “una categoria di ‘esodati’, ovvero di imprese e famiglie impossibilitate a cedere i crediti generati dai bonus edilizi, oltre a ridurre in modo considerevole il possibile margine di intervento delle Regioni”.
Andrea Costa ricorda che alcuni enti pubblici economici o società partecipate dalla Regione operano secondo il diritto privato e, pertanto, “sembrano non essere inclusi nell’elenco richiamato dal decreto e possono essere ricompresi fra gli altri soggetti ai quali può essere effettuata la cessione del credito d’imposta”.
(Gianfranco Salvatori)