Il dato sull’affluenza alle ultime elezioni, con l’astensionismo che ha raggiunto il 62%, e il nuovo Ufficio di presidenza senza rappresentanti del Movimento 5 stelle: oggi, nella seduta di insediamento che ha aperto la decima legislatura regionale, le indicazioni di voto per i ruoli di presidente, vicepresidente, consigliere questore e consigliere segretario dell’Assemblea legislativa si sono rivelate l’occasione per il primo confronto tra i nuovi consiglieri.
Dopo il discorso introduttivo del presidente facente funzioni, in quanto consigliere più anziano, Piergiovanni Alleva (AltraER), ha preso la parola Paolo Calvano (Pd) per candidare Simonetta Saliera a presidente dell’Assemblea legislativa, invitando i colleghi a non sottovalutare “il chiaro segnale che gli elettori hanno inviato alla politica con il calo significativo dell’affluenza”: per il consigliere, “la trasparenza e il taglio alla spese sono sicuramente necessari, ma per recuperare la fiducia dei cittadini servono soprattutto i risultati, senza i quali anche un solo euro speso sarebbe di troppo”.
Alan Fabbri (Ln), candidato presidente alle ultime elezioni, ha prima di tutto ricordato “il collega Manfredini, che ci ha lasciato da poco dopo aver rappresentato per tanti anni il nostro partito in questa Aula: uno dei nostri primi impegni sarà chiedere per lui l’intitolazione di una sala”. L’esponente del Carroccio ha poi annunciato di voler “rimandare all’insediamento della Giunta qualunque giudizio di merito sulle linee programmatiche”.
Le indicazioni da parte di Pd e Lega nord per gli incarichi in Ufficio di presidenza hanno subito visto la replica del Movimento 5 stelle, che ha chiarito come da loro, “per coerenza”, ci sarebbe stato il voto di astensione sull’elezione del presidente dell’Assemblea. “Il terzo gruppo politico dell’Emilia-Romagna è stato escluso dall’Ufficio di presidenza, non possiamo accettare passivamente questa decisione- ha accusato la candidata presidente Giulia Gibertoni-, si parla di rinnovamento, ma intanto maggioranza e opposizione si sono spartiti gli incarichi senza rispettare il voto dei cittadini proprio come all’inizio della scorsa legislatura”.
Igor Taruffi (Sel) ha respinto al mittente le critiche, sottolineando – giudizio poi ribadito anche da Calvano per il Pd – che “sarebbe antidemocratico che la maggioranza si intromettesse nelle scelte che tradizionalmente spettano a un dialogo interno all’opposizione”. Il consigliere ha comunque avvertito che “non possiamo ignorare le urne e i motivi che hanno portato a un astensionismo così alto, è fondamentale dare il segnale di trasparenza che ci viene richiesto”.
Ha parlato di “legislatura delegittimata dall’astensione” Galeazzo Bignami (Fi), che poi ha invitato i colleghi a “rimandare qualunque considerazione politica al dibattito che seguirà le linee programmatiche del nuovo presidente della Giunta nella prossima seduta”. Il suo partito, ha spiegato, “sosterrà la candidatura di Simonetta Saliera soprattutto perché bisogna rispettare il volere di più di 12.000 emiliano-romagnoli che hanno indicato lei nell’urna”.
Tommaso Foti (Fdi) infine è intervenuto per ribadire come “per peso politico il posto in Ufficio di presidenza per cui sono stato indicato spetterebbe a Forza Italia, e sono quindi disposto a cederlo nel caso si scegliesse di tornare alla buona pratica di avvicendare la composizione a metà mandato”. In ogni caso, ha assicurato, “il mio sarà un ruolo di ferma opposizione, bisogna rivendicare il primato della politica dopo la scarsa affluenza alle ultime elezioni, e il modo migliore per farlo è assolvere con serietà al nostro compito”.