“Corrispondono al vero le notizie circa l’imminente emanazione di provvedimenti amministrativi o legislativi da parte del Governo in materia di riordino del demanio marittimo che contemplerebbero l’indizione di aste per l’aggiudicazione delle concessioni demaniali e l’aumento dei canoni?”.
È quanto chiede Tommaso Foti (Fdi) in una risoluzione nella quale chiede alla Giunta regionale di attivarsi per verificare questa eventualità e, in caso di conferma, si impegni “ad adottare le azioni politiche-istituzionali necessarie affinché venga scongiurato tale evenienza”.
Un provvedimento di questo genere – precisa il consigliere – “metterebbe fortemente a rischio un’eccellenza dell’offerta turistica italiana, in nome della burocrazia europea e a tutto vantaggio di quelle multinazionali che, da tempo, intendono assicurarsi il monopolio di ogni attività legata all’utilizzo del demanio marittimo”. E anche per gli operatori del settore balneare della nostra regione, continua Foti, il disegno di legge di riordino del demanio marittimo, nel caso in cui dovesse comportare un onere economico di notevole rilevanza per i beneficiari delle concessioni, “determinerebbe conseguenze pesantemente negative, valutabili sotto più profili”. In particolare, per Foti “è impensabile, soprattutto nell’attuale momento economico, considerare di attivare procedure d’asta per l’aggiudicazione delle concessioni demaniali”.
(is)