Quattro domande alla Regione sul Piano venatorio 2024-2025. Le ha poste Silvia Zamboni, capogruppo di Europa verde, in un’interrogazione in cui vuole sapere se la giunta, per il prossimo Piano, “intenda tenere conto preventivamente dei passati pronunciamenti dei Tribunali Amministrativi e di conseguenza se intenda aderire alle raccomandazioni di ISPRA”. Inoltre, la consigliera chiede “entro quale termine temporale preveda di aggiornare i dati del Piano Faunistico Venatorio, se corrisponda al vero il mancato coinvolgimento di LAC (Lega abolizione caccia) negli atti che hanno preceduto la proroga del Piano faunistico-venatorio e la modifica dell’articolo 52 della legge regionale 8/1994 e, in caso affermativo, come spieghi o giustifichi tale mancato coinvolgimento anche alla luce dell’articolo 10 della legge regionale 8/1994”. Infine, Zamboni domanda “se corrisponda al vero che la proposta di modifica del regolamento sulla caccia agli ungulati, su cui l’assessorato competente pare stia lavorando, prevedea la caccia al cinghiale anche in aree protette, oasi, parchi regionali, ecc.”.
Zamboni ricorda come in commissione Ambiente “ho sempre criticato il fatto che i Calendari venatori regionali vengano approvati dalla Giunta nonostante il parere negativo di ISPRA” e come quei calendari “omettano di rendere effettive alcune forme di controllo attenuando previsioni indicate dalle leggi nazionali”. In più interrogazioni, ha affermato, Europa verde “ha sollecitato l’amministrazione regionale a disporre controlli sul rispetto delle normative a tutela dell’ambiente e dei diritti degli animali da parte di chi svolge attività venatoria”.
Nel settembre 2023 il Tar di Bologna ” ha accolto l’istanza di sospensione di alcune importanti parti del calendario venatorio dell’Emilia-Romagna per la stagione 2023/24″ stabilendo che “la data di apertura generale della caccia a tutte le specie di uccelli e di piccola selvaggina è spostata al 1° ottobre (anziché 17 settembre); la data di chiusura della caccia agli uccelli acquatici (anatidi, rallidi, limicoli) è anticipata al 20 gennaio 2024 (anziché 31 gennaio)”. L’udienza per il dibattimento di merito è fissata al 26 marzo 2024. Un’ordinanza del gennaio 2024, inoltre, “ha stabilito che anche la caccia a Moretta e Moriglione, due specie di anatre selvatiche, dovrà cessare sabato 20 gennaio, anziché mercoledì 31 gennaio”.
Da anni, continua Silvia Zamboni, le associazioni animaliste e ambientaliste, fra cui la Lac, contrastano le prescrizioni dei calendari venatori regionali. E proprio la Lac sostiene di non essere stata coinvolta prima della proroga del Calendario e dopo, sul progetto di legge della giunta, con la legge di stabilità e la modifica dell’articolo 52 sugli appostamenti fissi. Da anni, prosegue la consigliera verde, Ispra ha dato pareri “contrari alle disposizioni contenute nel calendario” come ad esempio la “fissazione delle date di apertura e di chiusura della caccia alle diverse specie”.
(Gianfranco Salvatori)