Chiarire quanti siano i Comuni che hanno seguito l’esperienza del ‘patentino cane speciale’ sulla scorta di quanto fatto dal Comune di Parma.
A chiederlo è Giulia Gibertoni (Misto) la quale ricorda come dal luglio 2022 il comune di Parma abbia reso operativo il corso di formazione per il conseguimento obbligatorio del ‘patentino cane speciale’, previsto nel regolamento comunale per il benessere e la tutela degli animali, per i proprietari e conduttori dei cani appartenenti a determinate razze.
“Un attestato -continua la consigliera- che viene rilasciato al termine di un percorso formativo per diventare proprietari responsabili. Infatti, a volte i cani hanno comportamenti indesiderati, sia nei confronti degli uomini che dei loro simili, e spesso questo avviene perché i proprietari non conoscono in maniera approfondita le caratteristiche dei loro animali d’affezione”.
Ricordando come il percorso predisposto dal comune di Parma sia condiviso con il servizio veterinario dell’Ausl e con l’Ordine dei medici veterinari e consti di 10 ore di video lezioni tenute da veterinari esperti più un test finale, Gibertoni ricorda anche come siano “svariati i comuni della nostra regione che offrono la possibilità di frequentare corsi per proprietari di cani, promossi dai vari assessorati comunali competenti, in materia di cura e benessere degli animali, per contribuire a migliorare e rendere più soddisfacente e sicura la convivenza fra i cani e le persone, appunto con reciproco benessere e soddisfazione, aiutando a evitare errori comuni e a non cadere in false credenze”.
A fronte di 15 anni di ordinanze emesse a livello ministeriale che hanno portato a una ‘lista nera’ di razze considerate pericolose e di norme di prevenzione nella conduzione dei cani in pubblico che non hanno decretato la fine degli episodi di aggressione, legati quasi sempre alla paura e all’ansia dell’animale nel mancato o non corretto recepimento dei segnali, Gibertoni sottolinea come “solo attraverso l’acquisizione di conoscenze sulle caratteristiche fisiche ed etologiche dell’animale e sulle norme in vigore può essere instaurato un corretto rapporto uomo-animale”.
Gibertoni chiede all’esecutivo regionale “se non ritenga tale formazione fondamentale per migliorare il benessere animale e la qualità dell’esperienza di tutti i proprietari di cani, nonché, strumento determinante per diminuire drasticamente i casi di aggressione e, in tale ottica, meritevoli anche di promozione e incentivazione presso i comuni e infine se sia possibile un intervento legislativo sul modello di quanto fatto dalla Regione Piemonte”.
Replicando, l’assessore alle Politiche per la Salute Raffaele Donini chiarisce che “la criticità delle aggressioni degli animali di affezione è purtroppo in crescita, quindi va monitorata con attenzione. E’ quindi giusto il rafforzamento di competenze e consapevolezza dei proprietari degli animali domestici come sollecitato e messo in atto da diverse Ausl del territorio. La Regione si farà quindi promotrice di una ricognizione complessiva sulle iniziative messe in atto dalle varie aziende sanitarie per poi estendere a tutto il territorio le buone pratiche che potranno emergere”.
Giulia Gibertoni quindi si dichiarata soddisfatta delle risposte ottenute e si augura che “questo sia un punto di partenza per migliorare ciò che è già presente sul territorio regionale, sperando in un intervento della giunta nei confronti del governo per arrivare a una legge nazionale che aggiorni e ordini la normativa del settore”.
(Luca Boccaletti)


