COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Turismo Modena. Pelloni (Rete Civica): “Garantire il funzionamento della funivia Passo del Lupo a Sestola”

Presentata un’interpellanza per chiedere di effettuare i necessari adeguamenti all’infrastruttura. L’assessore Corsini: “Per ora prevista la sostituzione della fune per un investimento di 130mila euro”

Garantire il funzionamento della storica funivia Passo del Lupo-Pian Cavallaro nel comune di Sestola (Modena), prevedendo adeguati finanziamenti. Lo chiede Rete Civica con un’interpellanza a prima firma Simone Pelloni e sottoscritta anche da Marco Mastacchi. In particolare, l’esecutivo regionale viene invitato a chiarire perché non è stato sistemato l’impianto esistente, piuttosto che investire in nuovi impianti, e se è stato preventivato il possibile aumento dei costi a carico della Regione derivanti dal rinvio della revisione della funivia Passo del Lupo-Pian Cavallaro.

“La funivia di collegamento tra Passo del Lupo e Pian Cavallaro -ha ricordato Pelloni- è una struttura fondamentale del Comprensorio sciistico del monte Cimone che beneficerà di importanti contributi regionali. Tuttavia, fra gli interventi previsti, non è compresa la revisione della funivia stessa in mancanza della quale, entro il 2 dicembre 2025, verrebbe meno il prolungamento della vita tecnica dell’infrastruttura. In questo caso non vi sarebbe altra soluzione che demolire interamente l’impianto e ricostruirlo con evidente maggiorazione dei costi. Secondo la normativa di sicurezza, il progetto di revisione dovrebbe essere presentato e approvato entro il 2024 con un costo stimato in 1,5 milioni di euro”.

Ha risposto l’assessore al Turismo Andrea Corsini: “Il sostegno alle stazioni dell’Appennino è oggetto di una costante interlocuzione fra Regione, Province e Comuni. La situazione era stata portata all’attenzione dal Comune di Sestola che aveva proposto due soluzioni in vista della scadenza tecnica dell’impianto nel 2025: la prima, prevedeva la sostituzione con un impianto nuovo per un costo tra i 7 e gli 8 milioni di euro; la seconda, la proroga di 4 anni della scadenza della vita tecnica con una revisione al costo di 1 milione, che, però, avrebbe solo rimandato il problema. Considerato l’elevato costo per la sostituzione e la necessità per la Regione di sostenere anche altri impianti in Appennino, non è stato possibile accogliere la proposta. Vista l’urgenza dell’intervento verrà comunque sostituita la fune dell’infrastruttura per un costo di 130mila euro. Nell’ambito della programmazione da qui al 2025 si cercherà di individuare le risorse per la revisione complessiva”.

Il consigliere si è detto soddisfatto: “Bene la sostituzione della fune e l’attenzione a non perdere la possibilità di prorogare la vita tecnica dell’impianto, anche reperendo e mettendo a terra le necessarie risorse”.

(Lucia Paci)

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