Il dibattito che ha preceduto l’elezione dei presidenti delle 6 commissioni dell’Assemblea legislativa si è aperto con la proposta di Alan Fabbri (Lega nord) di candidare alla Commissione I – Bilancio, Affari generali e istituzionali il collega di gruppo Massimiliano Pompignoli. “Ha le qualità giuste- ha detto- per essere super partes e governare questa importante commissione”.
Giulia Gibertoni (M5s) ha avanzato la proposta di Andrea Bertani alla guida della commissione, sottolineando l’importanza di tale nomina rispetto alla mancata elezione di un rappresentante del suo gruppo all’interno dell’Ufficio di Presidenza: “Ricordo che il Movimento 5 stelle è fuori dalle cariche riservate alle opposizioni”.
Dello stesso avviso Piergiovanni Alleva (L’altra ER) che ha parlato di “anomalia” rispetto a un gruppo rappresentativo che non ha cariche: “Credo che la candidatura di Bertani- ha affermato- potrebbe ristabilire questo equilibrio”.
L’importanza di “un equilibrio nelle nomine rispetto al dato politico uscito dalle elezioni” è stata sottolineata anche da Igor Taruffi (Sel). A suo avviso, “una forza che ha raggiunto quasi il 13% non può rimanere fuori dagli organismi di garanzia dell’Assemblea. Le dimissioni sollecitate dell’attuale vicepresidente Fabio Rainieri- ha sostenuto- potrebbero costituire l’occasione per rimettere mano” alle nomine dell’Ufficio di Presidenza dove il Movimento 5 stelle “dovrà trovare rappresentanza”.
Con eccezione della prima commissione, che spetta alle minoranze, il capogruppo del Pd Paolo Calvano ha avanzato i nomi dei candidati alla presidenza per tutte le altre commissioni indicando i colleghi del Gruppo, poi risultati eletti: Luciana Serri (II), Manuela Rontini (III), Paolo Zoffoli (IV) Giuseppe Paruolo (IV) Roberta Mori (VI). Per la prima commissione, invece, prendendo atto che “non c’è convergenza su un nome unitario da parte delle opposizioni, il Pd- ha detto- non può non tener conto del peso del voto elettorale e pertanto accogliamo la proposta della Lega nord”.
In dichiarazione di voto, Gibertoni (M5s) ha lamentato il “disinteresse sulle nomine da parte del Pd” e ha annunciato il voto di astensione su tutte le commissioni ad eccezione della I e della VI, avanzando per quest’ultima la candidatura a presidente di Raffaella Sensoli (M5s).
Galeazzo Bignami (Fi) ha criticato l’atteggiamento “schizofrenico” del Pd che in Regione tratta con sdegno Forza italia, nemmeno informata sulle proposte per le commissioni, mentre a Roma “cerca una sponda” trattando con Fi come interlocutore privilegiato.
Taruffi ha dichiarato il sostegno ai candidati presidenti delle commissioni proposti dal Pd e l’astensione sul candidato della Lega nord per la commissione Bilancio.
Mentre Calvano ha ribadito il voto del suo Gruppo sulla prima commissione per il candidato della Lega nord e ha respinto le accuse del Movimento 5 stelle, che al momento di eleggere i membri dell’Ufficio di Presidenza aveva dichiarato che non avrebbe votato i candidati del Pd. Mentre il Pd, ha concluso il capogruppo, “ha detto chiaramente che serve un dialogo laico con tutte le formazioni”.
Da Alan Fabbri la dichiarazione di voto in favore anche dei presidenti proposti dal Pd. A suo avviso il Movimento 5 stelle aveva l’opportunità di entrare in Ufficio di Presidenza, “ma non ha riconosciuto ad altri la capacità di essere super partes”.