Evitare la chiusura della sede dirigenziale dell’ufficio delle Dogane di Reggio Emilia. A chiedere l’impegno della giunta è il consigliere Andrea Costa (Partito democratico) con una risoluzione firmata anche dai colleghi di partito Ottavia Soncini e Roberta Mori e Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) e Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa).
Nel documento, Costa chiede alla Regione di sostenere le “rappresentanze imprenditoriali locali nella loro richiesta di mantenere integra la funzionalità e l’autonomia della sede dirigenziale dell’Ufficio delle Dogane di Reggio Emilia e di promuovere un tavolo di confronto tra tutte le parti interessate per discutere e individuare soluzioni condivise che garantiscano il mantenimento delle funzioni e del valore aggiunto dell’Ufficio”. Vanno, poi, sollecitati l’Agenzia delle Governo e Dogane ed in particolare il ministero dell’Economia e delle finanze e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a “rivedere il piano di riorganizzazione proposto, escludendo la possibile soppressione della sede dirigenziale dell’Ufficio delle Dogane di Reggio Emilia, che comporterebbe il declassamento a sede operativa, riducendone conseguentemente le potestà decisionali, data la sua importanza strategica per l’economia locale e nazionale”. Infine, va considerata, scrive il consigliere dem “in ogni futura decisione, relativa all’organizzazione delle attività doganali, sia a livello regionale sia nazionale, venga presa considerando in modo approfondito e sistematico l’ampio spettro dell’impatto economico che tali scelte comporteranno, valutando attentamente le ripercussioni sull’export e l’import, sui processi logistici, sull’occupazione e sulla sicurezza nel territorio di riferimento e sul tessuto imprenditoriale che da esso dipende”.
La proposta di riorganizzazione degli uffici periferici elaborata dall’Adm (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) “sembra andare contro le politiche di decentramento, mirando ad un processo di centralizzazione, con significative ripercussioni sulla struttura e sul funzionamento delle sedi periferiche” afferma Costa. La notizia della soppressione della sede di Reggio Emilia “ha suscitato notevole preoccupazione tra le imprese locali e le relative rappresentanze e tra gli esponenti politici locali e regionali, tenuto conto che questo ufficio rappresenta un presidio fondamentale per l’economia del territorio, favorendo lo sviluppo delle attività di import-export e garantendo un servizio puntuale e qualificato alle imprese locali”. Nasti pensare, ricorda il consigliere, che la provincia reggiana ha “un export in crescita costante negli ultimi anni, che nel 2023 ha raggiunto un valore di oltre 5 miliardi di euro”.
La decisione di Adm, afferma Costa, “sembra annunciata senza precedenti consultazioni adeguate con le parti interessate, inclusi rappresentanti delle associazioni di categoria, delle istituzioni territoriali e delle rappresentanze imprenditoriali, compromettendo il principio di partecipazione democratica nelle decisioni che riguardano lo sviluppo economico e sociale del territorio”. Contro la decisione si sono schierate le rappresentanze imprenditoriali e sindacali, insieme alle autorità locali e regionali. Costa, quindi, invita la Regione a intervenire proprio perché “svolge un’importante opera di tutela e promozione dell’economia e dell’occupazione sul proprio territorio”.
(Gianfranco Salvatori)