Imprese lavoro e turismo

Mastacchi (Rete civica): granchio blu, subito stato di calamità e nomina di commissario

“Aziende a rischio e anche il turismo potrebbe avere ripercussione. Al settore va garantito un contributo usando il milione di euro messo a disposizione per il 2024”

Salvare le imprese di molluscicoltura (e riconoscere un contributo) e il turismo, dichiarare lo stato di calamità e nominare un commissario che definisca una strategia per combattere il granchio blu.

Lo ha chiesto Marco Mastacchi, capogruppo di Rete civica, in una dettagliata interrogazione rivolta alla giunta per sapere “se non ritenga utile valutare, con il coinvolgimento dei Comuni di Goro e Comacchio, una collaborazione con le rispettive marinerie e le associazioni di pesca, sulla base dei riscontri scientifici forniti dall’Università, per la raccolta del granchio blu riconoscendo un contributo al pescato comprensivo, però, anche della parte che andrebbe smaltita, utilizzando il milione di euro che per il 2024 è stato messo a disposizione dall’assessore Mammi per indennizzare le imprese”. Il consigliere, poi, chiede di “attivarsi per la richiesta di proroga dell’autorizzazione alla cattura, al prelievo, al trasporto e alla commercializzazione del granchio blu attualmente valida fino al 31 luglio 2024 per le imprese ittiche titolari di concessione demaniale marittima nella Sacca di Goro e nel territorio di Comacchio”. Infine, la Regione dovrebbe “attivarsi per definire una strategia anche a livello nazionale, chiedendo la nomina di un commissario per gestire l’emergenza, per gestire in modo efficace e coordinato la diffusione del crostaceo che impatta negativamente sulla produttività delle aziende di molluschicoltura locali e su tutto l’indotto, in quanto solo gli indennizzi non bastano e con l’arrivo imminente della stagione turistica estiva i danni all’economia locale potrebbero arrivare ad avere ricadute sociali davvero molto gravi”.

Secondo Mastacchi, “siamo davanti a un fenomeno che sta mettendo in ginocchio un intero settore compromettendo la gran parte del nostro patrimonio ittico locale visto che è inutile seminare prodotto con il granchio che divora la semina; fondamentale è invece sia la dichiarazione dello stato di calamità sia la nomina di un commissario per gestire l’emergenza con le tempistiche adeguate considerato che, probabilmente, l’evento non si estinguerà nel breve periodo”. Infine, sottolinea il consigliere, occorre accelerare i tempi per salvare dal rischio di scomparse le aziende di venericoltura, con ricadute pesanti sul territorio, e anche il turismo anche perché già dalla scorsa estate erano stati segnalati granchi blu sulla battigia.

(Gianfranco Salvatori)

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