La Regione Emilia-Romagna dovrebbe “prorogare la validità dell’accordo tra la Regione stessa, l’Autorità portuale di Ravenna e Cepim spa per l’individuazione e l’avvio di relazioni strategiche e operative tra l’Interporto di Parma e il Porto di Ravenna”, la cui validità “risultava fissata al 31 dicembre 2014”.
A proporlo è Tommaso Foti (Fdi), in una interrogazione alla Giunta in cui rimarca l’obiettivo dell’accordo, quello cioè “di individuare connessioni potenziali tra le due piattaforme regionali, per creare un impatto positivo sulle attività dei terminal portuali, accrescendone attrattività e visibilità nei confronti degli operatori e utilizzatori nazionali e internazionali”. Infatti, ricorda il consigliere, da una parte “il porto di Ravenna, principale infrastruttura italiana di alimentazione di materie prime per l’industria di trasformazione dell’Italia settentrionale, è inserito nella ristretta lista degli 83 core-ports europei, oltre ad essere il terminale meridionale del Corridoio europeo Baltico-Adriatico”, dall’altra “l’Interporto di Parma (Centro padano di interscambio merci SpA-Cepim SpA) è collocato nella rete infrastrutturale di snodo tra Nord-Sud ed Est-Ovest che è stata individuata, nella revisione normativa delle Reti TEN-T, quale comprehensive network, ovvero riguardante le connessioni di importanza nazionale e tra queste, in particolare il Corridoio plurimodale Tirreno-Brennero”.