D’inverno, con il gelo, i contatori dell’acqua collocati all’esterno delle abitazioni si rompono. Così, numerosi cittadini emiliano-romagnoli sono costretti ad attivarsi immediatamente per la riparazione, affrontando perdite di tempo e disagi che potrebbero essere facilmente evitati con contatori resistenti al gelo. Ma si vedono anche addebitare da Hera in bolletta i costi di riparazione del contatore rotto.
I casi sono frequenti in regione ed equamente distribuiti in tutte le province servite dalla società multiservizi. “Hera Spa dovrebbe cancellare dalle bollette gli addebiti a carico dei propri utenti per la sostituzione di contatori dell’acqua danneggiati dal gelo, dal momento che non fornisce contatori differenziati per l’utilizzo all’esterno e il cittadino non può decidere dove collocarli”: è quanto segnala il Difensore civico regionale, Gianluca Gardini, attivatosi in seguito alla segnalazione di un cittadino. Spesso le cause che hanno determinato la rottura dei contatori non sono certe e le modalità di manutenzione indicate da Hera agli utenti “non sono risultate idonee” a proteggerli dal gelo. Né si può pretendere che il cittadino sia tenuto a conoscere tutte le misure necessarie ad evitare il danno e tantomeno ad osservare “una diligenza superiore rispetto a quella dimostrata dal gestore”.
Un caso recente, verificatosi in una abitazione del territorio bolognese, chiarisce la situazione. A seguito dell’istanza di un cittadino che lamentava l’addebito per la riparazione del contatore rotto, il Difensore civico invia una raccomandazione al gestore affinché cancelli i costi di riparazione dalla bolletta, sottolineando come “altri contatori, a parità di misure di protezione adottate, avrebbero resistito al gelo”. Senza trascurare che nel caso specifico, continua il Difensore civico, “la rottura del contatore avvenuta nei mesi estivi pare da ricondurre al gelo solo in maniera ipotetica e presuntiva”, visto che “i letturisti hanno omesso ogni riferimento al contatore rotto, per il quale non è stata segnalata né la rottura, né la lettura dei consumi”.
A supporto della posizione del Difensore civico si è schierata anche Atersir, la Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti, che in più note indirizzate ad Hera ha ribadito che “la responsabilità dell’utente nella rottura del contatore a causa del gelo deve essere riconosciuta solamente laddove egli non abbia applicato le idonee modalità di protezione prescritte, in virtù della sua competenza e diligenza professionale, dal gestore del servizio idrico integrato”.
Insomma, il cittadino non può rispondere di danni che non ha contribuito nemmeno in minima parte a causare, per propria colpa o negligenza: diversamente, conclude Gardini, “saremmo di fronte ad un caso di responsabilità oggettiva dell’utente per fatto altrui”, circostanza “che il Codice civile non sembra ad oggi contemplare”.