La Regione chiarisca “la causa dei disservizi al trasporto ferroviario nella tratta Bologna-Porretta tra il 24 febbraio e il 5 marzo scorsi e quale sia stato l’esito della valutazione della fattibilità tecnico-economica del raddoppio, sulla linea “Porrettana”, della tratta Casalecchio-Sasso Marconi, previsto nel Prit 2025, al fine di velocizzare e stabilizzare l’orario dei servizi”.
In una dettagliata interrogazione alla giunta, il consigliere Michele Facci (Gruppo Misto), oltre alle cause dei disservizi, chiede di conoscere la valutazione sugli “altri interventi locali sulla linea, al fine di velocizzare e stabilizzare l’orario dei servizi, in particolare quelli che si attestano sulle relazioni più lunghe che si originano a Porretta, e di conoscere i relativi valori economici”. In ogni caso, Facci vuole anche sapere “quali azioni la Giunta regionale intenda adottare fin da subito per eliminare le oramai croniche problematiche che interessano il trasporto ferroviario nella tratta Bologna/Porretta Terme”. In commissione Territorio, ambiente, mobilità, presieduta da Stefano Caliandro, al consigliere ha risposto l’assessore a Infrastrutture e trasporti, Andrea Corsini.
“Rfi ha fatto sapere che nella tratta circolano 54 treni al giorno. Nel 2023 – ha spiegato l’assessore – il 93,8% dei convogli sulla linea Bologna-Porretta è risultato in orario e così come il 97% sulla tratta Bologna-Marzabotto”. Corsini ha, poi, elencato una serie di disservizi che si sono registrati tra la fine di febbraio e il 5 marzo: soppressioni, ritardi, presenza di persone sulla linea, anomalie tecniche. “Rfi – ha continuato il titolare dei Trasporti – realizza sempre interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il raddoppio della linea Casalecchio-Sasso Marconi è stato inserito, come chiesto dalla Regione, nell’aggiornamento del contrato di programma 2022-2026. Il rilascio del quadro esigenziale da parte di Rfi è previsto nel secondo semestre 2024, poi si darà il via a progetti che stabiliranno i valori economici e la sostenibilità. Infine, tra aprile e agosto, ci sarà il completo rinnovo dell’alimentazione elettrica dei treni”.
Facci ha replicato che “Rfi ama dare percentuali per far vedere che in regione questa è la linea è efficiente, ma i problemi sono quasi quotidiani. L’assessore non ha risposto per quattro giorni e sulle cause. Tra il 28 febbraio e il 5 marzo si sono registrate solo 5 anomalie, il resto dei disservizi è stato dovuto a materiale ed estranei sulla linea. Chi deve controllare? Chi sono questi estranei? Quello che era stato stabilito nel Prit 2021 è in avvio di esecuzione ora, poi si passerà allo studio di fattibilità economica. Cioè ci vorranno ancora anni per il raddoppio e per calcolare quanto costerà. Pensavo ci fosse già un dato, visto che era stato pianificato dal 2021”.
Il consigliere, riportando tabelle con i dati dei disservizi, elenca che cosa è accaduto sulla linea tra il 24 febbraio e il 5 marzo dove si sono registrate corse soppresse, ritardi tra i 20 e i 34 minuti, mancanza di tensione elettrica, a partire dall’episodio del 24 febbraio quando, sulla tratta Porretta-Vergato, il treno 19619 è rimasto treno bloccato a Silla e “i viaggiatori sono stati aiutati dai Carabinieri a percorrere a piedi le rotaie e raggiungere un autobus che li portasse a destinazione”.
Facci ricorda che l’assessore ai Trasporti, Andrea Corsini, rispondendo alle associazioni dei pendolari aveva detto che “I disservizi sulla linea ferroviaria Porrettana con ritardi e soppressioni che devono subire i pendolari non dipendono purtroppo dalla Regione”. La Regione, inoltre, nel Prit (Piano trasporti) 2025 aveva affermato che andava valutata “la fattibilità tecnico economica del raddoppio, sulla linea “Porrettana”, della tratta Casalecchio-Sasso Marconi, o di altri interventi locali sulla linea”. E la giunta, fin dal 2020, aveva scritto di voler eliminare i disservizi che da 10 anni affliggono i pendolari – ricorda Facci – come “cancellazioni di corse, ritardi, sovraffollamento, impianti di riscaldamento/raffreddamento malfunzionanti, e altri, spesso aggravati dall’assenza dei sistemi d’informazione all’utenza”.
(Gianfranco Salvatori)