Capire se ‘Bologna città 30’ sia compatibile con l’orario di accesso alle scuole o stia causando disagi agli studenti.
A chiederlo è Forza Italia con un’interrogazione in cui si cita una rilevazione giornalistica da cui emergerebbe un notevole incremento degli ingressi in ritardo dopo l’entrata in vigore del nuovo limite di velocità nel capoluogo emiliano.
“Molti docenti stanno evitando di annotare sui registri gli ingresso in ritardo per questioni di trasporto pubblico per non compromettere la carriera scolastica degli alunni e altri istituti hanno deciso di adottare soluzioni strutturali, per non lasciare discrezionalità ai singoli docenti”, spiegano i forzisti.
L’assessora alla Scuola affida la risposta a una nota dell’Ufficio scolastico secondo cui “non è pervenuta all’Ufficio scolastico stesso alcuna segnalazione in seguito all’entrata in vigore del provvedimento ‘Bologna città 30′”.
In merito, invece, a uno specifico caso di un Comune dell’hinterland bolognese che ha modificato gli orari di accesso alla scuola per renderli compatibili con i nuovi limiti di velocità, la Regione cita una nota di Tper per la quale questa situazione è legata a cantieri che hanno rallentato il traffico.
Forza Italia si è quindi detta insoddisfatta e ha rimarcato come “non ci è stata data la possibilità di accedere alle informazioni fornite oggi dall’assessora. Se poi non vi sono state particolari segnalazioni, lo si deve solo alla sensibilità e alla capacità di gestione di chi opera nei plessi scolastici. Riteniamo comunque grave attuare deroghe sull’entrata che inficiano gravemente la didattica. Purtroppo ‘Bologna 30’ si sta rivelando solo un’azione di marketing che ha ripercussioni in particolare sulle categorie più fragili della nostra comunità”.
(Luca Boccaletti)
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