“Mettere in campo azioni di sostegno, anche economico, verso le imprese emiliano-romagnole che sviluppano progetti di ricerca sulla tecnologia di accumulo energetico basata sugli ioni di sodio”.
Con questo impegno ER Coraggiosa e M5S auspicano con una risoluzione l’intervento della Regione per sostenere i progetti di ricerca sulle batterie al sale.
Per i sottoscrittori dell’atto di indirizzo politico, le batterie agli ioni di sodio presentano numerosi vantaggi rispetto ai minerali attualmente utilizzati, primo fra tutti il fatto che il sodio non è considerato materiale critico perché raro come cobalto, nichel e grafite attualmente utilizzati. Oltre ad avere durata e performance di maggiore qualità, le batterie al sale consentirebbero anche l’uso a temperature più estreme di quelle di esercizio attuali, oltre al fatto che questa nuova tecnologia sarebbe decisamente più amica dell’ambiente, “perché la batteria al sale utilizza semplice sale da cucina, ha un peso notevolmente ridotto, non richiede manutenzione, ha grande autonomia, è insensibile alle temperature esterne e i suoi componenti sono completamente riciclabili dal momento che non rientra neppure nella categoria dei rifiuti speciali pericolosi”.
Considerando come proprio in Emilia-Romagna “esiste una realtà imprenditoriale che ha sviluppato progetti di ricerca sulla tecnologia di accumulo energetico basata sugli ioni di sodio e ha avviato la produzione di batterie al sale” e come i materiali attualmente usati per la produzione di accumulatori siano “a elevato rischio di perturbazione dell’approvvigionamento a causa della concentrazione delle fonti e della mancanza di sostituti validi e a prezzi accessibili”, ER Coraggiosa e M5S auspicano vengano messe in campo azioni di sostegno, anche economico, in favore dei progetti di ricerca sugli ioni di sodio per “limitare la dipendenza dai mercati extra UE nel reperimento delle materie prime critiche, elemento imprescindibile per rendere realmente sostenibili gli obiettivi posti verso la completa transizione verde e digitale”.
(Luca Boccaletti)
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