Sanità e welfare

Iv: chiarezza su modifiche accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia

Chiesta conferma sull’eventuale coinvolgimento degli enti regionali nel percorso che sta effettuando la 7^ commissione permanente del Senato

Chiarire se la Regione Emilia-Romagna sia stata coinvolta nella discussione sui cambiamenti delle modalità di accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia in corso al Senato.

A porre il quesito è il gruppo di Italia Viva con un atto ispettivo che dà atto della discussione in corso nella 7^ commissione permanente del Senato con delega sull’istruzione pubblica “che è senza dubbio l’esito di un lavoro impegnativo connotato dalla compresenza di esigenze e criticità diverse, del quale il nostro Paese ha urgente necessità, nell’ambito di una strategia che sia però diretta al potenziamento strutturale del sistema di sanità pubblica degli strumenti indispensabili a garantire a competenze e professionalità adeguate per numero e qualità”.

Nel modello francese che sembra delinearsi (senza cioè sbarramenti per l’iscrizione iniziale ai corsi), Italia Viva rimarca come dovrebbero seguire verifiche successive “già dopo il primo semestre con una graduatoria nazionale per stabilire chi possa seguire il percorso scelto e chi, invece, dovrà orientarsi verso altri corsi in ambito sanitario”.

A fronte della situazione descritta e delle preoccupazioni rispetto alla situazione attuale “segnalate da importanti organizzazione sindacali, Italia Viva chiede il livello di coinvolgimento delle varie Regioni in questa fase del confronto e se “si dispone di un’analisi dell’impatto della proposta, tenendo conto della forte capacità di attrattività delle università emiliano-romagnole”.

Replicando ai quesiti posti, l’assessore alla Sanità ha chiarito che “il numero chiuso, per come è stato concepito e portato avanti, è stato un fallimento, soprattutto per la aleatorietà dei test di ingresso, che spesso hanno discriminato studenti più validi e meritevoli. E’ quindi tempo per un nuovo approccio basato sul merito con tempi di valutazione superiori ai sei mesi e che non vada a penalizzare il percorso di studio intrapreso dallo studente. Dalla discussione attualmente in atto, comunque, non è stata attivata la Commissione nazionale salute ma non mancherò di avanzare questa richiesta anche in sede di Conferenza Stato-Regioni”.

Italia Viva si è quindi dichiarata soddisfatta delle risposte ottenute e ha rimarcato come “la riforma dell’accesso a Medicina e Chirurgia sia materia di grande delicatezza per la necessità di garantire diritto allo studio e formazione di qualità per un settore strategico quale è la sanità. Auspico quindi che nel nuovo modello di accesso ai corsi universitari sia previsto il coinvolgimento delle Regioni e delle università unitamente a Ordine dei Medici e a tutte la associazioni e realtà di categoria”.

(Luca Boccaletti)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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