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PESCA SPORTIVA BOLOGNA. RIPOPOLAMENTO FLUVIALE, “CRONICHE OPACITÀ INFORMATIVE” IN PIANO ITTICO PROVINCIA, LEGA NORD: REGIONE CHIARISCA

PESCA SPORTIVA BOLOGNA. RIPOPOLAMENTO FLUVIALE, “CRONICHE OPACITÀINFORMATIVE” IN PIANO ITTICO PROVINCIA, LEGA NORD: REGIONE CHIARISCA

In tema di pesca sportiva e ricreativa, la Regione Emilia Romagna redige la Carta ittica regionale, base per l’elaborazione del Piano ittico regionale (Pir) e dei Piani ittici provinciali. Lo segnalano i consiglieri Alan Fabbri, Massimiliano Pompignoli e Daniele Marchetti (Lega nord) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove puntano il dito nei confronti dei Piani ittici 2014 e 2015 della Provincia di Bologna, specificando che il Piano del 2014 “prevedeva il rilascio di 390.000 esemplari tra avannotti, trotelline (dai 4 ai 6 cm) e uova embrionate per il ripopolamento delle acque fluviali provinciali”, mentre, in realtà, il ’Rendiconto dei ripopolamenti ittici 2014’ della Provincia di Bologna smentirebbe quanto previsto poiché risulterebbe “che il numero di esemplari effettivamente immessi nei corsi d’acqua è notevolmente maggiore, pari a 498.500 unità”.

Il “’Piano Ittico 2015 della Provincia di Bologna’, inoltre,- aggiungono- prevede, da programma di ripopolamento, il rilascio di 291.500 esemplari nell’area provinciale bolognese, con la cessione alla Regione Toscana delle eccedenze”.

Dunque, si riscontrerebbero, a parere dei tre firmatari, “continue divergenze tra previsioni, rendiconti e relazioni annuali in materia di ripopolamento fluviale della Provincia di Bologna con croniche opacità informative”.

A Bologna- scrivono ancora Fabbri e colleghi- esiste un incubatoio ittico gestito dalla Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee) “il cui obiettivo è quello di procreare avannotti con elevate probabilità di acclimazione e un buon grado di autoctonia”: questo stabilimento “produce esemplari di salmonidi a diverso stadio di sviluppo destinati al ripopolamento dei corsi d’acqua provinciali bolognesi”.

Da molteplici segnalazioni da parte di associati Fipsas, risulterebbe che sia “negata loro la possibilità di conoscere chi, quando e come, provveda ai ripopolamenti fluviali”: la Provincia, infatti,- sottolineano i consiglieri- fornirebbe solo su richiesta l’elenco dei corpi idrici interessati da attività di ripopolamento ittico e questa “mancanza di trasparenza parrebbe essere riconducibile alla tendenza, in capo alla Provincia di Bologna, di eludere le richieste di chiarimento avanzate da molti associati Fipsas, negando loro l’accesso e la diffusione di note informative sulle semine in torrente”.

Da queste considerazioni, una serie di domande: chi abbia concretamente effettuato il ripopolamento delle acque del bolognese in base al Piano ittico 2014; se si ritenga opportuno valutare altre soluzioni per la gestione dell’incubatoio bolognese per garantire la trasparenza nelle azioni di ripopolamento fluviale; per quale ragione a fronte di un rilascio previsto di 390.000 tra avannotti, trotelline e uova embrionate, gli esemplari rilasciati effettivamente siano stati 498.500.

I consiglieri chiedono infine alla Giunta per quale ragione il Piano ittico 2015 della Provincia di Bologna, dopo tre anni di crescita nel programma di ripopolamento fluviale, abbassi notevolmente il numero di avannotti da immettere nei corsi d’acqua provinciali e preveda che le eccedenze ittiche debbano essere “regalate” alla Regione Toscana, visto che i contribuenti sono i pescatori emiliano romagnoli, e se non ritenga opportuno indicare nel ‘Piano ittico Regionale’ la possibilità di destinare le eccedenze alle provincie limitrofe, mantenendole così nell’ambito regionale. (ac)

 

 

 

 

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