“Quale lo stato, ad oggi, dei lavori per il 1^ stralcio della bonifica del sito ex L. Razzaboni?”. E “la Regione Emilia-Romagna procederà a finanziare il 2^ stralcio? E con quali tempi”. A chiederlo, in una interrogazione alla Giunta, è Silvia Piccinini (M5s).
“Nel comune di San Giovani in Persiceto, nel bolognese- si legge nel documento- insiste l’area privata ex L. Razzaboni, nella quale sarebbero state abusivamente stoccate circa 16.000 tonnellate di rifiuti speciali, provenienti da impianti di trattamento del centro e nord Italia, tra cui fanghi irrecuperabili risultati pericolosi, per tali fatti c’è stata una condanna in primo grado di giudizio per 5 persone, tra cui il proprietario, con successiva prescrizione dei reati in secondo grado: i rischi connessi sarebbero elevatissimi, considerando che la prima falda, a circa 5-10 metri, sarebbe già stata contaminata, mentre la seconda falda, a 30 metri, sarebbe stata preservata da uno strato di argilla non permeabile”. Prosegue la consigliera M5s evidenziando quanto indicato, sempre sull’ex Razzaboni, in un report del Corpo forestale: “Rischi di infiltrazione nel vicino torrente Samoggia”.
“I lavori di bonifica- si legge ancora nell’interrogazione- verranno effettuati su una parte dell’area contaminata che è stata suddivisa in cumuli 1, 2, 3, area morchie e area ceneri di pirite, è stata esclusa invece l’area denominata Mise, che sarà oggetto del secondo stralcio ed è ancora di proprietà privata”. “Questo sito contaminato- chiude Piccinini- è sottoposto a procedura d’infrazione europea, relativa a discariche abusive e abbandoni di rifiuti sul territorio italiano”.
(cr)