La Regione intervenga e faccia rispettare le leggi “a contrasto di qualsiasi tipo di azione, sia da parte degli Istituti Scolastici che adottano le ‘carriera alias’, sia da parte delle associazioni promotrici, dato che tale proposta costituisce un illecito”.
E’ uno dei quesiti posto in un’interpellanza dal Gruppo Indipendente. Il documento chiede alla Regione se intenda “attivarsi presso il ministro dell’Istruzione e del Merito affinché prenda posizione e faccia la dovuta chiarezza, emanando una circolare ministeriale che indichi alle scuole di rispettare la legge e di fermare questo vero e proprio abuso delle ‘carriere alias’”. Inoltre, la giunta dica se “intende richiedere agli istituti scolastici emiliano-romagnoli che aderiscono alle ‘carriera alias’ di annullarne/disapplicarne il regolamento e se intende intervenire con direttive regionali contro la diffusione nelle scuole della ‘carriera alias’ ed eventuali progetti educativi ad essa connessi, ispirati all’ideologia gender”.
Il consigliere ricorda di aver sollecitato più volte il ministro competente senza mai ottenere risposta, disattendendo “completamente le promesse elettorali del suo partito inerenti allo stop delle carriere alias nelle scuole”. E anche l’associazione Pro Vita & Famiglia ha dichiarato: “È sempre più urgente un intervento risolutore del ministero dell’Istruzione per mettere fine una volta per tutte al proliferare incontrollato di questo ideologico abuso giuridico”.
Il Gruppo indipendente sottolinea come non esista “alcun fondamento giuridico che consenta alle scuole di nominare gli alunni in base al genere da loro scelto. Ad oggi i dati anagrafici possono essere modificati solo attraverso apposita sentenza da parte di un Tribunale” e che l’amministrazione scolastica “non ha alcun potere di modifica del nome o dell’identità (o di aggiunta di un nome o di una identità), nemmeno in riferimento al solo ambito scolastico”. L’interpellanza ritiene che si stia diffondendo nelle scuole “un vero e proprio abuso che consiste nel concedere – agli studenti che ne facciano espressa richiesta, anche attraverso i propri genitori – la cosiddetta “carriera alias” … in favore di chi abbia la percezione di sé quale persona con una presunta identità diversa da quella biologica”.
(Gianfranco Salvatori)
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