COMUNICATO
Ambiente e territorio

Appennino Emilia-Romagna. L’Assemblea approva la proposta di legge alle Camere del Pd: meno tasse per la montagna

La proposta di legge alle Camere prevede una fiscalità più vantaggiosa per le aree montane. Lega, Fdi, Rete civica e Gruppo Indipendente, pur restando in Assemblea al momento del voto, non hanno partecipato alla votazione

Tagliare le tasse a chi vive e lavora in montagna: è la richiesta che l’Emilia-Romagna invia al Parlamento perché approvi norme fiscali di vantaggio a sostegno dell’Appennino. L’Assemblea legislativa ha approvato la proposta di legge alle Camere del Pd sottoscritta anche da Italia Viva, Lista Bonaccini e ER Coraggiosa, volta a promuovere una fiscalità di vantaggio per le aree montane.

A favore della proposta di legge alle Camere hanno votato Pd, ER Coraggiosa, Europa Verde, M5s, Italia Viva e Lista Bonaccini.

Lega, Fdi, Rete civica e Gruppo Indipendente, pur restando in Assemblea al momento del voto, non hanno partecipato alla votazione. Fi e Gruppo Misto non erano in Assemblea al momento del voto.

I proponenti chiedono l’intervento del Parlamento partendo dal presupposto che le competenze in capo alle Regioni sono limitate “trattandosi di tributi istituiti dalla legislazione nazionale e riservati alla competenza statale”. La proposta di legge alle Camere mira quindi a introdurre misure che non richiedano solo trasferimenti di fondi, ma l’acquisizione diretta degli aiuti da parte dei beneficiari tramite il meccanismo del credito d’imposta, delle deduzioni e delle agevolazioni IVA, riservando alle Regioni la competenza nell’individuare le singole aree destinatarie dei benefici. La proposta di legge contiene misure per attrarre nelle aree montane personale sanitario e docente, incentivi alla residenzialità, sostegno per spese di trasporto e scolastiche, supporto ai Comuni che devono avere le risorse per poter realizzare e gestire i servizi indispensabili per i propri cittadini. Viene prevista anche un’aliquota IVA agevolata al 5% per i Comuni e le Unioni di Comuni che effettuano interventi di ripristino o di prevenzione del rischio idrogeologico.

In sede di dichiarazione di voto il Partito democratico ribadisce la necessità di un documento rivolto alle Camere “perché è a livello nazionale che va ridotta la tassazione per sostenere le imprese di collina e di montagna. Le imposte regionali, infatti, hanno una bassa incidenza”.

Fratelli d’Italia chiarisce le motivazioni della non partecipazione al voto: “In questi anni ci siamo dedicati tanto alla montagna. Al Senato è in fase di discussione una proposta a tutela della montagna a cui sono abbinati diversi disegni di legge, fra cui due a nostra firma. Non accettiamo lezioni da questa Regione che si sveglia solo oggi con un provvedimento bandiera”.

Europa Verde dichiara di “votare con consapevolezza e determinazione a favore di questo provvedimento, ritenuto innovativo. Una proposta che ha in sé l’importante tematica della lotta allo spopolamento, fondamentale per la tenuta ambientale della montagna”.

ER Coraggiosa annuncia “voto favorevole per un provvedimento animato da convinzioni profonde e volto a consentire condizioni fiscali positive per l’insediamento e il mantenimento di imprese e servizi in montagna. Non partecipare al voto è come fuggire dalle responsabilità”.

Italia viva ha annunciato voto favorevole “convinti che questa sia una proposta mirata che potrà determinare un richiamo nelle aree montane dei professionisti della medicina. Sappiamo, infatti, che molte persone vanno via da questi territori perché non hanno servizi sanitari adeguati in tal senso”.

Il Movimento 5 stelle, nell’annunciare il proprio voto favorevole, evidenzia che “la Regione può agire per fermare o contenere lo spopolamento, per potenziare le infrastrutture viarie per garantire i servizi”. Il riferimento è andato anche alla “riapertura dei punti nascita di montagna su cui si è parlato tanto ma si è fatto poco”.

(Brigida Miranda e Luca Molinari)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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