La commissione Parità e diritti delle persone – presieduta da Roberta Mori e riunitasi oggi aprendo la seduta con un minuto di silenzio in memoria dei migranti deceduti nel Mediterraneo nella notte fra sabato e domenica scorsi – visiterà la Casa lavoro di Castelfranco Emilia (Mo). La proposta è stata avanzata dalla Garante regionale dei detenuti, Desi Bruno,nel corso della sua audizione in commissione sulla situazione carceraria in Emilia-Romagna. La proposta è stata accolta dalla presidente Mori. A favore si sono espressi Antonio Mumolo e Luciana Serri (Pd). L’invito a visitare ufficialmente la struttura detentiva, definita “una casa lavoro senza lavoro”, servirà a verificare di persona le condizioni degli ospiti “e lo stato di inutilizzo, e quindi degrado, del patrimonio edilizio e agricolo: un vero spreco di risorse”, ha sottolineato Desi Bruno.
Giulia Gibertoni (M5s) è intervenuta avanzando la proposta di “una risoluzione che contribuisca a sbloccare questo stallo che rischia di diventare a tempo indeterminato e senza criterio- ha spiegato la consigliera-, perchè non si può dare un giudizio sull’assenza di pericolosità sociale se non si offrono agli internati progetti per dimostrare la riuscita del loro percorso”.
Nella sua relazione la Garante ha toccato poi i temi più importanti attinenti la vita dei ristretti in Emilia-Romagna, dai numeri sulla riduzione del sovraffollamento alla presenza di detenuti stranieri nelle carceri fino alle criticità riguardanti sanità e offerta lavorativa. L’incontro è stato anche l’occasione per aggiornare i consiglieri sulle ultime vicende relative agli Ospedali psichiatrici giudiziari e al trasferimento degli internati nelle Rems. La Garante ha anche annunciato “la presentazione di una ricerca sulle donne detenute in regione: abbiamo già effettuato tutti i rilevamenti e aspettiamo solo la validazione dei dati dall’amministrazione penitenziaria, speriamo di poter dare una anteprima alla commissione già prima dell’estate”.
Per chiarimenti sono intervenuti Daniele Marchetti (Ln),sulla “presenza dei detenuti stranieri nelle nostre carceri e la possibilità di fare scontare loro la pena nei paesi di origine”; Tommaso Foti (Fdi), sugli organici polizia giudiziaria e sul numero delle persone in attesa di giudizio o con sentenza definitiva; Giulia Gibertoni (M5s) sulle criticità sanitarie all’interno delle carceri e, in particolare, “sul riscontro di malattie infettive”. Infine, Francesca Marchetti (Pd) ha chiesto chiarimenti sui percorsi alternativi alla detenzione.