Un enfant prodige della pittura di 89 anni che da solo vale la storia dell’arte moderna. Quarantotto piccoli quadri di 35×50 cm che raccontano un lessico famigliare fatto delle piccole cose di casa e che danno all’autore il coraggio prima di scrutare dalla finestra e poi di avventurarsi sulla “soglia di casa” in attesa della prossima mostra, quella che racconterà cosa c’è nel mondo che va oltre l’uscio domestico. Critico d’arte, animatore delle neoavanguardie degli anni ’60, docente al Dams di Bologna, professore emerito dell’Alma Mater. Renato Barilli è un pezzo vivente della storia dell’arte e della critica italiana e internazionale.
Da oggi le sue ultime opere sono esposti nei locali dell’ Assemblea legislativa in viale Aldo Moro, 50 che ospita “Viaggio intorno alla mia stanza” la personale di Barilli curata da Sandro Malossini e inaugurata oggi alla presenza dell’autore e della vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna che ha fatto gli onori di casa.
“Smisi di dipingere nel 1962 perché avevo più successo come critico che come pittore e poi perché dipingere costa molto, uno sforzo che né io né la mia famiglia, potevamo permetterci. Nel 2010, andato in pensione, ho ripreso il pennello: sono un enfant prodige della pittura, dipingere è come andare nuotare o andare in bicicletta: quando hai imparato non ti scordi più come si fa, anche se stai tanti decenni senza farlo, quando ricominci il tuo corpo sa come si fa e lo fa naturalmente. Dopo tanti anni ho ricominciato a dipingere anche in onore ai miei genitori che mi hanno dato il dono della pittura e che mi sembrava giusto non disperdere – spiega Barilli che nel presentare la propria mostra vuole in primo luogo “ringraziare l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e il curatore Sandro Malossini che con la propria attività culturale sta riscattando l’onore di Bologna messo a dura prova dalla decisione del sindaco e della Fondazione Carisbo di smantellare il Museo della Città realizzato da Fabio Roversi Monaco tanti anni fa e il cui valore era immenso e che invece si è deciso di disperdere. Voler spostare le opere di Morandi nella sede dell’ex Museo della Città è un errore: il posto giusto per le opere di Morandi è la sede del Comune di Bologna, Palazzo d’Accrsio, non si può trasformare Morandi in un pittore girovago…”.
Da bravo “enfant prodige” dell’arte Barilli guarda al futuro: “Quando ho ricominciato a dipingere ho fatto dei ritratti dei miei conoscenti, ora ho dipinto ciò che c’è in casa mia o che vedo dalla finestra, per il futuro ho in mente una mostra dedicata a ciò che c’è fuori di casa”.
A introdurre “Viaggio intorno alla mia stanza” è il curatore della mostra, Sandro Malossini. “Barilli è stato il punto di riferimento di intere generazioni di studenti per la conoscenza dell’arte contemporanea, è l’intellettuale capace di parlare e scrivere di arte come di letteratura, di filosofia, di estetica, di fenomenologia degli stili. E’ stato una delle firme di approfondimento dei maggiori quotidiani italiani, ha tenuto conferenze in numerosissimi paesi, è autore di un importante numero di saggi”, spiega Malossini che ricorda come “una volta raggiunta la pensione Barilli ha ricominciato a dipingere: non lo faceva dai tempi in cui, giovane studente, frequentava l’Accademia: nei quadri esposti l’artista ha fissato su cartoncini, come in una sorta di taccuino di viaggio, ciò che lo circonda, quello che negli spostamenti casalinghi incontra, gli oggetti che accompagnano la quotidianità”.
All’inaugurazione della mostra non potevano mancare molti dei volti noti dell’arte bolognese degli anni ’70-’80: da Mirta Carroli a Nanni Menetti passando per Adriano Avanzolini, Bruno De Angelis, Maurizio Osti e Mauro Mazzali, e Paolo Raccagni.
In “Viaggio intorno alla mia stanza” la pittura e la vita dell’artista si fondono in un’unica opera d’arte: la biografia di Barilli è essa stessa parte della storia della cultura italiana. Nato nel 1935, Barilli si laurea nel 1958 e prende parte alla neoavanguardia letteraria degli anni ’60 attraverso la partecipazione al “Gruppo 63”, fucina di scrittori che da Umberto Eco a Edoardo Sanguineti passando per Achille Bonito Oliva e Angelo Guglielmi, Nanni Balestrini, Luciano Anceschi e tanti altri, formerà “la meglio gioventù” della nuova generazione letteraria figlia dei fermenti degli anni ’60-’70.
Renato Barilli dagli anni ’70 insegna al Dams di Bologna e nel 2011 è viene nominato professore emerito dell’Università bolognese. Sempre attento alla crescita della cultura, Barilli è stato tra i primi a interessarsi dell’utilizzo del computer e dei nuovi media nel campo dell’arte e tra i primi in Europa a interessarsi al graffitismo e a portarlo in gallerie e musei. Ha scritto numerosi saggi di storia dell’arte e di critica letteraria, occupandosi in particolare di arte e letteratura contemporanea e del postmoderno. Parallelamente alla transavanguardia di Achille Bonito Oliva ha scoperto e promosso il gruppo di artisti italiani da lui definito dei “Nuovi-nuovi”. Intellettuale eclettico, Barilli si è occupato spesso anche di critica letteraria, dedicando attenzione alle nuove forme di romanzo legate al “nouveau roman” francese.
“Viaggio intorno alla mia stanza” sarà visitabile fino al 21 giugno dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18 in viale Aldo Moro, 50.
(Luca Molinari)
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