Governo locale e legalità

Pd: il governo non tagli i fondi ai Comuni virtuosi

“Questa scelta sembra insensata e contraddittoria, poiché penalizzerebbe i Comuni più attivi che hanno investito nei progetti Pnrr e anticipato risorse per la realizzazione delle opere”

Contrastare la decisione del governo di ridurre i trasferimenti ai Comuni che si sono dimostrati più virtuosi e attivi nella realizzazione dei progetti del Pnrr.

A chiederlo, in un’interrogazione, è il Partito democratico che ricorda: “Come riportato da ‘Il Sole 24 Ore’, una bozza di decreto interministeriale (Economia e Interni), attuativo della scorsa legge di Bilancio, prevederebbe maggiori tagli, attraverso la spending review, per i Comuni che hanno ottenuto maggiori fondi dal Pnrr. Il meccanismo contemplerebbe che metà dei tagli fossero distribuiti in base alla spesa corrente di ciascun ente, al netto degli impegni su welfare e politiche per la famiglia”.

“Questi tagli colpirebbero maggiormente i Comuni che hanno realizzato più progetti con i fondi del Pnrr, incrementando i costi di gestione e mantenimento di asili nido, case-famiglia, autobus elettrici, parchi pubblici e la riduzione delle risorse di parte corrente impedirebbe ai Comuni di gestire adeguatamente le opere realizzate, compromettendo la loro sostenibilità e
l’efficacia dei servizi offerti ai cittadini”, spiega il Pd, per il quale “è fondamentale che il governo riveda questi criteri, condividendo le decisioni con le associazioni di rappresentanza degli enti locali, per evitare penalizzazioni ingiuste e
promuovere una gestione equa e sostenibile dei fondi pubblici”.

Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta “se intenda manifestare in tutte le sedi istituzionali di confronto con il governo la
ferma contrarietà a questa misura che penalizza i Comuni più virtuosi e attivi nella realizzazione dei progetti del Pnrr”.

(Luca Molinari)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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