Servono norme regionali per la produzione e la commercializzazione delle alghe.
A chiederlo è un’interrogazione del Partito democratico che ricorda come “la crescita della popolazione globale e il contestuale aumento delle difficoltà di accesso alle risorse naturali e alimentari, le pressioni ambientali e gli impatti dei cambiamenti climatici richiedano un cambio di approccio a partire dai sistemi alimentari: è necessario sviluppare nuovi modi di nutrire la popolazione in modo sostenibile e per questo bisogna aumentare la conoscenza e le possibilità di accesso a una risorsa, le alghe, distribuita ovunque nel globo, ma ancora troppo poco utilizzata per uso alimentare umano”.
Soffermandosi sull’attuale situazione in Emilia-Romagna, il Pd sottolinea come “esistono diverse realtà produttive che si occupano del settore nel territorio della Regione Emilia-Romagna, acquistando la materia prima da altri paesi (Francia e Spagna) e queste aziende contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, assumendo una visione integrata della sostenibilità attraverso l’innovazione di processi, sistemi, partenariati, azioni formative, tecnologie e prodotti”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “quali attività ritenga di poter implementare per affrontare le criticità evidenziate e in specifico se considera possibile un intervento regolatorio a livello regionale nell’ambito dell’acquacoltura per la produzione e commercializzazione di alghe”.
(Luca Molinari)
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