Un ambito dinamico che sa interpretare molto bene le necessità dei territori, con un’alta capacità di innovazione e dalle grandi potenzialità occupazionali. A fronte di 3.352 imprese cooperative regionali (poco meno dell’uno per cento delle imprese censite), le società cooperative emiliano-romagnole sono al 13% per numero di occupati, con un tasso di valore aggiunto del 7% che è più che doppio rispetto alla media nazionale.
Questi i tratti salienti del settore della cooperazione mutualistica che la Regione si propone di promuovere e sostenere, che trova enunciazione nel proprio Statuto e applicazione concreta nella legge regionale n. 6 del 2006, che di fatto determina e sovrintende molte delle attività che la Regione compie per sostenere e sviluppare il settore.
La clausola valutativa presentata nell’odierna sessione di lavoro della commissione Politiche economiche riguarda in particolare tre specifici articoli della legge regionale del 2006: il sostegno ai programmi di sviluppo, gli strumenti finanziari per il sostegno e lo sviluppo del settore e la promozione cooperativa.
Per quanto riguarda le azioni di sostegno, queste rappresentano il principale strumento operativo della legge su specifici ambiti di volta in volta decisi dalla giunta regionale e dalla Consulta della cooperazione e che vanno a orientare concretamente i bandi di finanziamento. Per il biennio 2024-2025 grande attenzione viene posta su innovazione sociale (75 i progetti valutati quasi tutti di provenienza dal mondo cooperativo), economia circolare (75 i progetti pervenuti che saranno valutati nei prossimi giorni), transizione digitale e governance dell’impresa cooperativa. In totale, nel quadriennio 2022-2025 sono arrivate richieste per un valore di oltre 1,5 milioni di euro, mentre i contributi regionali sono stati superiori al milione.
Per quanto riguarda poi gli strumenti finanziari, su tutti spicca il Fondo rotativo per l’accensione di mutui in tutti i settori Foncooper, che, oltre a essere stato recentemente semplificato, nel periodo 2019-2022 ha determinato un controvalore di 24 milioni di euro per mutui accesi dal settore cooperativo a tassi particolarmente vantaggiosi. Altri strumenti degni di nota sono i bandi Fesr e quelli creati con risorse proprie, che hanno favorito investimenti per 39,6 milioni di euro, di cui 17,8 con contributi regionali.
Nell’ambito della promozione cooperativa, infine, su tutte le azioni spiccano il ‘workers buyout’ (strumento largamente usato per uscire da crisi aziendali) e le più recenti cooperative di comunità, soprattutto quelle energetiche, oggetto di uno specifico bando con 4,6 milioni di risorse, appena doppiato lo scorso 14 maggio da un analogo strumento con sei milioni di dotazione complessiva.
(Luca Boccaletti)
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