Il Sandimmun Neoral è un farmaco di classe A, di marca, impiegato per prevenire le reazioni di rigetto da trapianto d’organo (cuore, rene, fegato). Recentemente “sarebbe stato messo in commercio un equivalente generico con lo stesso principio attivo, la ciclosporina, per cui, in seguito a una determinazione dell’Aifa (533/2015), il farmaco di marca sarebbe venduto in farmacia solo a fronte del pagamento di un ticket di importo alquanto consistente, oltre 65 euro per una scatola contenente 100 mg di farmaco utile, di norma, per 15 giorni di cura”.
Ne dà notizia la consigliera Raffaella Sensoli (M5s) in una interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove segnala che “numerosi pazienti, che da molti anni assumono il farmaco di marca, sarebbero costretti al passaggio al prodotto generico, per altro reperibile con estrema difficoltà nelle farmacie della regione, per l’alto costo del ticket”.
L’Aifa, tra l’altro, avrebbe dichiarato in una nota presente nel proprio sito istituzionale, che “il passaggio dal farmaco di marca al generico non può avvenire senza adeguata supervisione medica e può comportare un aumento della concentrazione massima ematica e un aumento dell’esposizione al principio attivo, raccomandando un attento monitoraggio da parte del personale medico responsabile per il paziente”.
“Le precisazioni dell’Aifa- scrive la consigliera- dimostrano che il farmaco generico potrebbe non avere gli stessi requisiti di qualità richiesti ai farmaci di marca, dimostrando che ci sono dubbi sulla bioequivalenza del farmaco generico rispetto al farmaco di riferimento (originatore), precisazioni che fanno emergere il ragionevole dubbio che il farmaco generico non sia da considerare farmaco di qualità, terapeuticamente equivalente al suo originale”.
Sensoli chiede quindi alla Giunta se non ritenga opportuno mantenere la non sostituibilità del farmaco di marca, nel caso in cui ci sia una precisa richiesta scritta del medico curante, e che il servizio sanitario regionale se ne accolli per intero il costo.
(ac)