Scuola giovani e cultura

Superata la fase pandemica, spettacoli dal vivo in crescita

Approvato in Commissione il programma 2025-2027 sullo spettacolo dal vivo. Il settore sta conoscendo, dopo il Covid, una stagione di rilancio. Nel triennio 2022-2024 la Regione ha finanziato, nell’ambito della legge regionale 13/1999, 157 progetti per un investimento di circa 12 milioni 400mila euro per ciascun anno.

spettatori in Piazza Maggiore

Sono 157 i progetti di spettacoli dal vivo finanziati dalla Regione nel triennio 2022-2024 nell’ambito delle finalità della Legge regionale 13/99 “Norme in materia di spettacolo”. Progetti che hanno visto un investimento per circa 12 milioni 400 mila euro per ciascun anno del triennio. Dei progetti finanziati, 76 sono per attività di produzione e distribuzione, 73 riguardano l’organizzazione di rassegne e festival, uno il Centro di residenza e 7 sono progetti di coordinamento di settori specifici dello spettacolo dal vivo.

Anche per il triennio 2025-2027, con il nuovo programma in materia di spettacoli dal vivo, la Regione si appresta a confermare il proprio impegno politico e finanziario. Il programma è stato votato favorevolmente quest’oggi dalla commissione Cultura.

L’assessore alla Cultura ha confermato come lo spettacolo dal vivo “sia un settore fondamentale, nel quale siamo presenti a livello istituzionale attraverso enti e società partecipate. È stato un mandato impegnativo, le nostre società avevano bisogno di un indirizzo più solido”. In relazione ad Ater fondazione, l’assessore ha evidenziato l’impegno per rafforzare il circuito e la necessità che sempre più Comuni vi aderiscano.

Il Partito democratico ha messo in luce l’importanza del supporto ai territori e i dati positivi sull’aumento del numero di spettacoli e della partecipazione di pubblico. “Di rilievo anche lo sviluppo di nuove competenze e nuove opportunità, come i 46 percorsi formativi avviati con i fondi FSE per una potenziale utenza di oltre 600 persone. Ciò significa elevare in modo significativo la formazione di persone che fanno e promuovono cultura. Serve anche lavorare in un’ottica di circuito e di scambio di spettacoli, perché c’è ancora una forma di campanilismo da cui si fa fatica a uscire”.

Anche ER Coraggiosa valuta positivamente l’impegno “sia sotto il profilo della produzione degli spettacoli che dell’accompagnamento verso una trasformazione anche infrastrutturale del sistema nel suo complesso, essendo stati promossi anche numerosi progetti di digitalizzazione”.

I dati

Il 2022, in particolare, si è rivelato l’anno del rilancio: gli investimenti complessivi, considerando la legge 13 e le altre fonti di finanziamento, sono arrivati a 26 milioni di euro. La musica è stato il genere a cui sono state destinate più risorse (50,3%), seguita dal teatro con (24,3%), dal multidisciplinare (17,8%), dalla danza e dal circo (7% e 0,6%).

Sul fronte del sostegno alla ristrutturazione e all’ammodernamento tecnologico delle sedi teatrali, sempre nel 2022 sono stati finanziati nove progetti in altrettante sedi teatrali, otto dei quali in teatri storici di proprietà comunale, per un investimento complessivo di oltre 5 milioni di euro, di cui 3 milioni coperti da contributo regionale.

Nel 2022 la Regione Emilia-Romagna ha incrementato del 97,2% gli spettacoli rispetto al 2021 (anche grazie al superamento della fase pandemica), offrendo in media 42,5 rappresentazioni per ogni 10mila abitanti posizionandosi al primo posto a livello nazionale. Anche gli spettatori sono risultati in crescita, con un aumento in valore assoluto di oltre 3 milioni 300mila unità. Sul fronte dell’occupazione, sono stati complessivamente 12.214 i lavoratori dello spettacolo che hanno operato in Emilia-Romagna, con le figure artistiche pari al 63%, aumentate del 30% rispetto al 2021. E’ cresciuto anche il numero di tecnici e addetti ai servizi (+17%), così come gli amministrativi (+17%). Anche i lavoratori under 29 hanno fatto registrare una variazione positiva del +40%.

Nell’ambito del bilancio 2024-2026, è in via di approvazione un nuovo bando per contributi finalizzati al miglioramento e alla qualificazione delle sedi di spettacolo di proprietà pubblica. Le risorse a disposizione ammontano a 4 milioni di euro per interventi che saranno realizzati nelle annualità 2025 e 2026.

Il nuovo programma

Tra le priorità delineate dal nuovo programma regionale 2025-2027, figurano la promozione dello spettacolo, l’innovazione nella programmazione e il ricambio generazionale, con attenzione ai nuovi autori e ai giovani artisti. Si punterà anche sull’occupazione stabile e sulla qualificazione del personale, sull’ampliamento del pubblico, sul sostegno alla produzione e alla distribuzione e sulle opportunità di alta formazione.

Si mira a promuovere l’organizzazione di rassegne e festival che si contraddistinguano per un reale livello qualitativo, ma anche progetti in settori più specifici, come le esperienze di teatro negli Istituti penitenziari della regione.

Di rilievo è la recentissima modifica normativa che introduce, all’articolo 4 della legge regionale 13/99, tra le tipologie di intervento, anche il concorso alle spese correnti di soggetti pubblici e privati per il riavvio di teatri storici chiusi da più di otto anni, con focus su progetti caratterizzati dalla multidisciplinarietà e dalla presenza di attività di formazione e di ricerca di pubblico differenziate per fasce di età.

Previsti anche contributi per interventi sulle sedi pubbliche di spettacolo (ristrutturazione, restauro e adeguamento) e per la riduzione del consumo energetico dei teatri.

(Brigida Miranda)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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