Sanità e welfare

Pd: Virus sinciziale, attivare la profilassi con anticorpi monoclonali

“La Regione solleciti il governo affinché trovi le risorse per le campagne di profilassi sui neonati al fine di proteggerli dalla malattia respiratoria”

Per prevenire le malattie del virus respiratorio sinciziale (Vrs) la Regione si attivi per una possibile profilassi con anticorpi monoclonali a favore di tutti i neonati.

È l’impegno chiesto alla giunta da una risoluzione a prima firma del Partito democratico insieme con la Lista Bonaccini. Il Pd chiede di sollecitare ministero della Salute e governo per trovare le “risorse necessarie alle Regioni al fine di garantire l’offerta di questa nuova fondamentale possibilità di prevenzione per la prossima stagione invernale 2024/2025 con l’obiettivo di proteggere i bambini da un’infezione molto comune e potenzialmente pericolosa che, in una parte non trascurabile di casi, richiede ospedalizzazione e ricovero in terapia intensiva, con ossigeno e supporto ventilatorio, e di rendere possibile offrire ai bambini italiani le stesse opportunità di salute degli altri bambini europei, evitando allo stesso tempo che ci siano differenze fra le diverse Regioni”. Inoltre, il documento impegna la Regione a verificare la possibilità di trovare risorse, nel prossimo bilancio di previsione, “da destinare alla strategia di prevenzione universale delle malattie da VRS per tutti i neonati, attraverso la somministrazione del Nirsevimab in ospedale, prima della dimissione dal reparto di maternità, o nei servizi territoriali o presso il Pediatra di libera scelta”.

Il virus respiratorio si presenta in autunno e in inverno ed è altamente trasmissibile. “L’infezione da VRS rappresenta la prima causa di bronchiolite e quindi di ospedalizzazione nei bambini sotto l’anno di vita” si legge nel documento. Per la Società italiana di neonatologia, il virus provoca difficoltà respiratorie in 6 bambini su 10 nel primo anno di vita e in quasi tutti entro il secondo anno. “A livello mondiale – continua il Pd – ogni anno il VRS provoca, fra i bambini di età inferiore ai 5 anni, circa 33 milioni di casi di infezioni delle basse vie respiratorie che richiedono assistenza medica, 3,6 milioni di ospedalizzazioni e la morte di oltre 100mila bambini. Il costo indotto è di circa 4,82 miliardi di euro”.

Per il contrasto al virus sinciziale ci sono vaccini e due anticorpi monoclonali. Uno di questi, il Nirsevimab, approvato dall’Agenzia europea del farmaco, ha “una protezione dimostrata per almeno cinque mesi, ovvero per un periodo corrispondente alla stagione “di rischio” autunno-inverno, ed è utilizzabile in una singola somministrazione”. Gli studi indicano una riduzione della infezioni respiratorie dell’80% (che richiedono assistenza medica) e del 77% (che portano all’ospedalizzazione). In Italia la prima regione a lanciare una campagna di profilassi è stata la Valle d’Aosta. Il Pd conclude: “La Società italiana di neonatologia ha più volte manifestato preoccupazione per il fatto che le Regioni italiane stiano affrontando questo tema in modo eterogeneo suggerendo, in alcuni casi, di limitare l’uso del Nirsevimab ad un numero ristretto di bambini, spinte dall’obbiettivo di limitare i costi più che da obiettivi di salute pubblica”.

(Gianfranco Salvatori)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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