La giunta chiarisca a che punto sono le trattative per definire il futuro di Industria italiana autobus (IIa, ex Breda Menarini bus) e quante probabilità ci sono perché l’azienda resti in mani italiane, non solo private ma anche pubbliche. Lo chiede Silvia Zamboni (Europa Verde) con un’interrogazione immediata in Aula.
“L’ex Breda Menarini -ha precisato la consigliera- è un’impresa fondamentale per la transizione ecologica. Al momento sono tre le offerte pervenute per rilevare IIa: quella a firma dell’imprenditore Vittorio Civitillo, a cui fa capo Seri Industrial, il gruppo irpino, non del settore bus, che per primo ha presentato una manifestazione di interesse vincolante per entrare nella compagine societaria di IIa; quella di un gruppo di imprenditori bolognesi tra cui Gruppioni e Marchesini; e infine Gu Yifeng, amministratore delegato del gruppo cinese Ccig, attivo nel settore della mobilità green. Nonostante commesse di circa 600 bus in pancia, l’azienda da mesi nuota in acque agitate dopo l’annuncio di Leonardo, oggi socio di IIa al 27%, di voler cedere le proprie quote. Siamo di fronte a una fuga del pubblico dall’impresa”.
“Europa Verde -ha concluso Zamboni- condivide l’urgenza di scongiurare il rischio di perdere questo asset strategico per il nostro Paese, cedendo gli ordinativi e il mercato del Tpl su gomma ai grandi produttori esteri, e condivide la necessità di salvaguardare i posti di lavoro e le competenze di lavoratrici e lavoratori. In una fase storica in cui il trasporto pubblico è sempre più al centro della transizione ecologica, sarebbe imperdonabile perdere l’unica azienda italiana a capitale prevalentemente pubblico che produce autobus a trazione elettrica”.
Ha risposto l’assessore alle Politiche per lo sviluppo economico e Politiche per l’occupazione Vincenzo Colla: “Abbiamo fatto presente al ministero le nostre valutazioni critiche sul percorso intrapreso. La Regione Emilia-Romagna ha chiesto al governo di prendere in esame altre offerte per mantenere questo patrimonio industriale. Proprio oggi, 11 giugno, è previsto un incontro con il ministero per valutazione l’offerta della cordata Gruppioni e Marchesini, ed è prevista anche la partecipazione del gruppo cinese che ha presentato l’offerta. La posizione dell’Emilia-Romagna è molto chiara: l’obiettivo è dare continuità a un gruppo strategico fondamentale per il nostro Paese. Continueremo dunque a lavorare per il mantenimento degli stabilimenti di Bologna e Flumeri. Qualsiasi soluzione deve essere accompagnata dai soggetti pubblici”.
La consigliera ha replicato: “Bene che la Regione Emilia-Romagna stia seguendo la vertenza di un’azienda chiave per il tessuto industriale bolognese il cui destino è messo in forse da un’operazione di sostituzione di soci pubblici con soggetti privati esteri. Serve conservare questo patrimonio industriale strategico. Speriamo che l’incontro odierno consenta di uscire dal tunnel”.
(Lucia Paci)
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