Risolvere la crisi della ex Breda Menarini bus preservando la presenza delle quote pubbliche nella compagine societaria e favorendo l’ingresso di gruppi industriali locali in modo da evitare l’acquisizione da parte di fondi di investimento non appartenenti all’Unione Europea. È quanto chiede Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) con un’interrogazione a risposta immediata in Aula.
“Il 4 giugno -ha ricordato la consigliera- durante l’ennesima riunione del Tavolo per la risoluzione della crisi, alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti regionali e sindacali, una nota del ministero ha annunciato la partecipazione del Gruppo d’investimento cinese guidato dalla China city industrial group (Ccig). Nella nota si precisava che il gruppo cinese aveva intenzione di visitare i siti produttivi di Flumeri e Bologna. Da tutto ciò emerge il dietro front del ministro del Made in Italy a voler cercare una soluzione italiana. L’ex Breda Menarini bus rappresenta un importante capitolo nella storia della produzione meccanica del bolognese. Nel corso dell’attività, l’azienda ha affrontato diverse crisi e solo la decisione di trasferirla sotto il controllo pubblico, presa dal Movimento 5 Stelle diverso tempo fa, si è dimostrata efficace nel garantire la sopravvivenza dell’azienda”.
“È compito della Regione esprimere con fermezza le proprie posizioni durante i futuri incontri ministeriali per evitare eventuali ripercussioni negative sui livelli occupazionali del territorio, specialmente in considerazione degli obiettivi delineati nel Patto per il lavoro e per il clima”, ha concluso Silvia Piccinini.
Ha risposto l’assessore alle Politiche per lo sviluppo economico e Politiche per l’occupazione Vincenzo Colla: “Abbiamo fatto presente al ministero le nostre valutazioni critiche sul percorso intrapreso. La Regione Emilia-Romagna ha chiesto al governo di prendere in esame altre offerte per mantenere questo patrimonio industriale. Proprio oggi, 11 giugno, è previsto un incontro con il ministero per valutazione l’offerta della cordata Gruppioni e Marchesini, ed è prevista anche la partecipazione del gruppo cinese che ha presentato l’offerta. La posizione dell’Emilia-Romagna è molto chiara: l’obiettivo è dare continuità a un gruppo strategico fondamentale per il nostro Paese. Continueremo dunque a lavorare per il mantenimento degli stabilimenti di Bologna e Flumeri. Qualsiasi soluzione deve essere accompagnata dai soggetti pubblici”.
La consigliera ha replicato: “L’ex Breda Menarini è una realtà strategica per il nostro Paese, al servizio della mobilità urbana, che produce mezzi attenti alla sostenibilità ambientale. Ci troviamo di fronte a uno Stato incapace di sostenere la sfida della transizione ecologica: non si possono svendere quote pubbliche al mercato. Non possiamo regalare un gioiello a una cordata cinese. Dobbiamo rafforzare le filiere italiane. Questo governo è nemico del clima e sta svendendo un asset strategico per cui l’Emilia-Romagna deve essere in prima linea per evitare scelte scellerate”.
(Lucia Paci)
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