La meditazione come momento integrale della cura dei malati di cancro e come momento per mettere al centro la persona e non la malattia.
Questi i temi al centro del dialogo pubblico di Gioacchino M. Pagliaro sui temi trattati nelle sue ultime pubblicazioni: “La meditazione in oncologia: l’azione quantica della meditazione nelle cure” e “Intenzionalità di guarigione. La mente e la cura nel modo dei quanti”. L’incontro con il pubblico si terrà mercoledì 12 giugno alle ore 16 nei locali della Biblioteca della Regione Emilia-Romagna in viale Aldo Moro 32.
A fare gli onori di casa il direttore generale dell’Assemblea legislativa Leonardo Draghetti.
Gioacchino M. Pagliaro, psicologo e psicoterapeuta, è riconosciuto come il precursore dell’introduzione della meditazione e delle pratiche di consapevolezza nelle aziende sanitarie e per l’applicazione dei principi quantistici in psicologia e nell’ambito della salute. A confermare l’impegno del professore è la sua biografia. Pagliaro è stato per 17 anni Professore a contratto di Psicologia Clinica presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova, già Direttore della V.O.C. Psicologia Ospedaliera nel Dipartimento Oncologico, Ospedale Bellaria, Ausl di Bologna. Dal 1993, ha pionieristicamente introdotto la meditazione e altre metodiche mindfulness in ambito clinico e del benessere. Diffonde l’applicazione di alcuni principi quantistici nell’ambito dei processi mentali e in psicoterapia. È presidente di Attivismo Quantico Europeo, associazione scientifica collegata al Center for Quantum Activism (USA).
“Mentre l’attenzione della ricerca e dell’attività clinica – sottolinea Gioacchino M. Pagliaro – rimane ancora oggi centrata quasi esclusivamente sulla manifestazione organica della patologia, nell’approccio alla cura si considera ancora troppo poco che i contesti e gli ambienti di vita esposti a relazioni nocive e generatrici di sofferenza possono, in alcuni casi, agire da veri e propri agenti cancerogeni. Numerosi studi, invece, suggeriscono l’adozione di un approccio olistico che metta al centro la persona, e non la sua malattia, utilizzando tecniche di ascolto, rassicurazione e mobilitazione delle risorse dell’ammalato verso la guarigione”.
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