La Regione si opponga alla realizzazione del “Museo della cultura italiana” che dovrebbe essere realizzato da privati a Bologna.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che ricorda come “l’amministrazione locale bolognese agisce in quartieri popolari, come quelli della Bolognina o di San Donato, con una gentrificazione strisciante nascosta sotto ‘riqualificazioni’ e progetti dal sapore disneyano, con una patina di verde e di falsa modernità (Museo Cultura Italiana, FICO, ma anche le officine ex Minganti e una pioggia di Centri commerciali, la demolizione delle scuole Besta e il deturpamento del Parco Don Bosco), nascondendo povertà e disagio sotto al tappeto e dimostrandosi incapace di immaginare una realtà che possa rimettere il bene pubblico al centro dell’azione amministrativa”.
Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta “se non ritenga opportuno rivedere la delibera di approvazione dello schema di protocollo di intenti tra il ministero della Cultura, la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Bologna e Tremagi per la realizzazione di una Fondazione e di un Museo della Cultura Italiana, evitando di avallare un’iniziativa privata che conduce all’ennesima immensa colata di cemento mascherata da luna-park della cultura”.
(Luca Molinari)
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