I Giardini Margherita immortalati da Norma Mascellari, il pennello di Giorgio Morandi che dipinge il Ponte sul Savena, Aldo Borgonzoni che disegna la Ferrovia di Casalecchio e Ilario Rossi che riproduce su tela la Basilica di San Luca. La Bologna a cavallo tra il XIX e il XX secolo rivive nelle 30 opere di altrettanti pittori della Collezione Martelli ospitate nei locali dell’Assemblea legislative dell’Emilia-Romagna all’interno della mostra “Il paesaggio bolognese nella collezione Martelli”.
Curata da Sandro Malossini, l’esposizione è stata inaugurata oggi dalla vicepresidente dell’Assemblea legislativa Silvia Zamboni. “Presentiamo una mostra di assoluto valore – ha sottolineato la vicepresidente – con opere che sono un viaggio dentro Bologna, anche attraverso scorci della città che non ci sono più”.
“Tengo molto a tutte le opere esposte in questa mostra, in particolare a quelle di Morandi e Borgognoni. Ed è per me un onore esporre in Assemblea legislativa”, sottolinea Lugi Martelli, presidente della Fondazione Martelli, che ha messo a disposizione dell’Assemblea legislativa i quadri per la mostra.
“Questa mostra che presenta trenta opere della Collezione Martelli dedicate al paesaggio bolognese e ben rappresenta le diverse personalità artistiche che dalla fine dell’Ottocento, con Luigi Bertelli, giungono fino alla seconda metà del Novecento con artisti che nel paesaggio vivono le propria poetica: si pensi alle opere dell’Ultimo naturalismo di Pompilio Mandelli, ma anche a Ilario Rossi e Sergio Vacchi. Tutto il Novecento è ricco di sperimentazioni, di letture personali del paesaggio, di sintesi formali e coloristiche, di rappresentazioni di ciò che circonda l’occhio dell’artista. E allora ci accorgiamo che dai titoli che accompagnano le opere i luoghi indicati sono spesso quelli dove gli artisti stessi vivono o hanno studio o soggiornano nei periodi estivi. Il paesaggio diventa il prolungamento dello sguardo che accompagna il pennello nella stesura del colore e nella definizione delle forme. Non c’è più bisogno di rappresentare ma di sentire il paesaggio come sentimento, di trasmettere emozione”, ha spiegato il curatore della mostra Sandro Malossini. Il quale, poi, ha ricordato: “Le opere selezionate per questa piccola mostra fanno parte di una Collezione, unica nel suo genere per qualità e valore storico artistico, che raccoglie quasi cinquecento opere realizzate esclusivamente da artisti bolognesi, o artisti che hanno soggiornato e lavorato a Bologna, e rappresenta un bene privato che la lungimiranza del collezionista mette a disposizione del pubblico”.
Prima del taglio del nastro della mostra, sempre in Assemblea legislativa, è stato presentato il volume “Collezione Martelli. Cento artisti bolognesi del Novecento”, il catalogo che raccoglie tutte le opere della collezione Martelli, una lungo viaggio nell’arte italiana.
“Il paesaggio bolognese nella collezione Martelli” può essere visitata fino al 6 luglio 2024, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18, nella sede dell’Assemblea legislativa in viale Aldo Moro 50 a Bologna.
(Luca Molinari)
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