Governo locale e legalità

Approvata l’intesa tra Emilia-Romagna e California

L’intesa, di durata triennale, verte principalmente su nuove tecnologie e lotta ai cambiamenti climatici

Nuove tecnologie e lotta ai cambiamenti climatici. Dopo il via libera del Ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, l’Aula dell’Assemblea legislativa approva definitivamente l’intesa tra lo stato americano della California e la Regione Emilia-Romagna.

L’accordo, firmato dal Presidente della Giunta regionale Stefano Bonaccini e dal Governatore della California Gavin Newsom lo scorso 17 maggio, corona uno storico rapporto tra i due soggetti contraenti e si sostanzierà in particolare nell’ambito delle nuove tecnologie e nella lotta al cambiamento climatico, dal momento che fin dall’inizio della scorsa legislatura regionale Emilia-Romagna e California avevano condiviso i medesimi campi d’interesse.

Nel settore delle nuove tecnologie si è proceduto inizialmente all’apertura di un ufficio per le startup nella Silicon Valley che troverà un’adeguata controparte nel Tecnopolo di Bologna, mentre la lotta al cambiamento climatico nasce da problematiche similari che accomunano California ed Emilia-Romagna e che si traducono in un’agenda molto simile per quanto concerne la decarbonizzazione.

L’intesa, che tocca anche altri settori tra cui l’agricoltura, avrà durata triennale per lo scambio delle migliori pratiche sulle energie rinnovabili e, attraverso incontri e seminari periodici, potrà coinvolgere anche i rispettivi ambiti universitari.

Marco Fabbri (Pd) ha sottolineato come l’intesa tra California ed Emilia-Romagna “si inserisce in un quadro di lavoro più vasto e intenso svolto in questi anni per accordi di collaborazione con regioni, enti territoriali e stati esteri che hanno determinato un network capace di proiettare l’Emilia-Romagna su scala mondiale. Le progettualità, poi, hanno avuto e avranno ricadute importanti su un ampio spettro di territori, come accaduto anche nella recente visita del Presidente Bonaccini in Argentina che ha scaturito importanti accordi in tema sanitario”.

Diametralmente opposta la posizione di Stefano Bargi (Lega). “A differenza di altri accordi analoghi stipulati in passato con chiare ricadute commerciali, economiche o culturali a cui noi abbiamo risposto con un voto favorevole, in questo caso c’è un richiamo esplicito quanto vago per la lotta ai cambiamenti climatici, mentre la nostra impostazione è di porre attenzione ai danni che questi cambiamenti possono arrecare agli uomini come ad esempio accaduto nei giorni scorsi al reticolo idrico minore dei nostri territori che con una pioggia intensa ha fatto capire una volta di più di non essere più funzionale. In questa intesa il cambiamento climatico è trattato in una forma quasi metafisica e mi chiedo quali analogie vi siano tra la nostra pianura alluvionale e i deserti californiani”.

(Luca Boccaletti)

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