Nella seduta odierna della commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, è stato illustrato il Rapporto conoscitivo della Giunta regionale all’Assemblea legislativa per la Sessione europea 2015 relativamente alla parte che riguarda l’aggiornamento sui fondi strutturali europei.
“La nostra Regione”, hanno affermato i tecnici della Giunta, “è molto attenta al quadro normativo europeo, tanto da aver messo a punto un impianto legislativo che funziona in modo particolarmente efficace e colloca l’Emilia-Romagna ai vertici europei per capacità di programmazione e utilizzo dei fondi Ue”. Il Rapporto conoscitivo, sintesi del programma della Commissione europea e della relazione sugli interventi realizzati nel territorio, “è di estrema importanza per fissare l’attenzione su obiettivi, programmi e temi di interesse al fine di pianificare in modo efficace la fase attuativa, vale a dire l’agenda concreta degli interventi”.
In sintesi, rispetto ai 5 indicatori della strategia Europa 2020 (occupazione, investimenti in ricerca e sviluppo in rapporto al Pil, ambiente, tasso di abbandono scolastico e di laureati, povertà), finalizzata a promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva capace di far uscire i Paesi dell’Unione europea dalla crisi, il “buon posizionamento” dell’Emilia-Romagna è nei numeri. È al 70% di occupati, miglior dato italiano, su un parametro fissato per l’Italia di 67-69% e rispetto al parametro previsto per l’Ue del 75%. È allo 0,63% di percentuale di investimenti destinati a ricerca e sviluppo sul totale del Pil prodotto, fra le prime regioni italiane, rispetto a un parametro regionale fissato a 1,26% (per l’Italia 1,53% e per l’Ue 3%). Per quanto riguarda i traguardi “20/20/20” in materia di clima/energia, cioè meno 20% di emissioni di gas serra, 20% di energia da fonti rinnovabili e meno 20% di diminuzione del consumo di energia primaria, ll’Emilia-Romagna deve recuperare terreno rispetto al primo parametro, è oltre il traguardo circa il secondo e ha quasi centrato il terzo. Circa il tasso di abbandono scolastico, ha superato il parametro di riferimento: è sotto la soglia del 15% (obiettivo per l’Italia è sotto il 17%, per l’Ue sotto il 10%). Problematico il raggiungimento del parametro del 40% fissato dall’Ue per i laureati: la nostra regione è al 27,9% (prima in Italia), ma il nostro Paese è al 22%, ultimo in Europa. Buono, infine, l’indice di povertà, fra i migliori in tutta l’Ue.
In merito ai fondi strutturali europei (Por Fse, Por Fesr e Psr), hanno spiegato i tecnici, “le risorse destinate all’Emilia-Romagna, nel periodo 2014-2020, ammontano a 2,456 miliardi di euro, grazie a un cofinanziamento regionale pari a 490 milioni di euro”. Nel dettaglio, al Por Fse andranno 786 milioni, al Por Fesr 481 milioni e al Psr 1,189 miliardi. “Siamo di fronte- hanno concluso i tecnici- a una nuova generazione di politiche pubbliche per lo sviluppo fondate su territorio, produzione, lavoro e persone e rafforzata interazione fra i diversi livelli istituzionali, il cui strumento operativo saranno i piani integrati di intervento”.
Paolo Zoffoli e Roberto Poli (Pd), ravvisando “la necessità di diffondere capillarmente sul territorio regionale le informazioni relative ai fondi europei e ai bandi, al fine di allargare la platea dei richiedenti e facilitare l’accesso anche alle realtà territoriali marginali rispetto ai capoluoghi”, hanno chiesto ai tecnici di Giunta “di mettere a punto un vademecum, da aggiornare periodicamente”.
(lg)