“Intensificare le misure di contrasto all’illegalità sul lavoro, nonché i controlli per il potenziamento della salute e della sicurezza sui luoghi lavorativi, dando piena applicazione a quanto previsto nel piano regionale della prevenzione e nel patto per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
La richiesta arriva in una risoluzione discussa in aula targata Antonio Mumolo (Pd), che cita anche l’incidente nella centrale di Suviana, nel bolognese. Atto, poi sottoscritto anche dai colleghi di partito Stefano Caliandro, Luca Sabattini, Marilena Pillati, Mirella Dalfiume, Massimo Bulbi, Matteo Daffadà, Nadia Rossi, Marco Fabbri, Roberta Mori, Francesca Marchetti e Palma Costi, oltre a Pasquale Gerace di Italia viva, approvato dall’Assemblea legislativa
Mumolo, con la sua risoluzione, sollecita poi il governo regionale “a incrementare i controlli contro le illegalità nei luoghi di lavoro, rafforzando organici del personale preposto a questo tipo di attività”. Chiede anche all’esecutivo nazionale “di coinvolgere, come richiesto dai sindacati, attivamente le parti sociali nella definizione e nell’attuazione di un piano d’azione per rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Sullo stesso tema discusso in aula anche un atto a firma Michele Facci (Gruppo indipendente). In questo caso il documento è stato respinto dall’Assemblea.
Anche Facci chiede “di intensificare le misure di contrasto all’illegalità sul lavoro, nonché i controlli per il potenziamento della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, anche mediante specifica integrazione del piano regionale della prevenzione 2021-2025”. “Il legislatore nazionale – rimarca nell’atto – sta valutando l’introduzione di un nuovo ‘pacchetto sicurezza sul lavoro’, che preveda regole più rigide su appalti e subappalti, aumento dei controlli, sanzioni più severe contro il lavoro nero e una stretta sulle imprese irregolari. Anche a livello regionale serve individuare forme più incisive di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, così come rafforzando le misure di contrasto all’illegalità”.
“Dai dati Istat – si legge nella risoluzione Facci – nel 2023 in Italia sono morte 1.041 persone per infortuni sul lavoro (91 in Emilia-Romagna, contro gli 89 del 2022), a fronte di 585.356 denunce d’infortunio (76.687 in Emilia-Romagna)”.
(Cristian Casali)