Ambiente e territorio

Gibertoni (Misto): “Lavori nel Lago Azzurro, tutelare la fauna ittica”

“Progetto di 15 milioni per opere irrigue, vanno salvaguardate le specie ittiche come prevede anche una delibera del 2023. Esposto dei cittadini”

Tutelare la fauna ittica nel Lago Azzurro (ex-cava in destra idraulica del fiume Marecchia nel territorio del Comune di Santarcangelo di Romagna in provincia di Rimini) durante i lavori di svuotamento del lago per impermeabilizzarlo attraverso un rivestimento in argilla al fine di utilizzarlo, da parte del Consorzio di Bonifica della Romagna, ai fini irrigui, in particolare se ne venga prevesto il confinamento o trasferimento e verso quale bacino”.

E’ la richiesta di Giulia Gibertoni (Gruppo misto) che, con una interrogazione alla giunta, vuole anche sapere se la Regione faccia rispettare le prescrizioni ambientali della delibera del maggio 2023.

Un progetto prevede di garantire la continuità della risorsa idrica ai fini irrigui dell’areale posto nella pianura della Valmarecchia, a valle della traversa di Ponte Verucchio, attualmente servito con due canali irrigui. Il complesso ex cave In. Cal. System e Adriascavi, si trova nel territorio del Comune di Santarcangelo di Romagna (RN) e del Comune di Verucchio (RN). Il progetto è “finanziato da 15 milioni di euro di fondi del Pnrr e ha ricevuto le autorizzazioni, tra cui anche la VIA, nel 2023, la progettazione e l’esecuzione dei lavori competono al Consorzio di Bonifica della Romagna” scrive la capogruppo del Misto. Qualche settimana fa, all’apertura del cantiere con l’installazione delle idrovore per lo svuotamento del Lago Azzurro, afferma la consigliera, “un cittadino ha presentato un esposto a tutela della fauna ittica presente nel lago e da più parti sono state avanzate preoccupazioni nello stesso senso, contattando anche le Guardie giurate ittiche volontarie”.

Il Consorzio di Bonifica della Romagna ha risposto che “per garantire la salvaguardia della fauna ittica intendiamo procedere al graduale vuotamento dell’invaso interessato dai lavori, con l’utilizzo di gruppi di sollevamento ausiliari, controllando e confinando la presenza della fauna ittica nella zona a maggiore profondità del lago, presente sul lato Ovest”. Un’operazione, però, che avrebbe bisogno della valutazione di un tecnico ittiologo per valutare la quantità di pesce.

Infine, Gibertoni, ricorda la delibera 853 del 2023, che prevede “il rispetto delle condizioni ambientali riportate nel verbale conclusivo della Conferenza di servizi”, con una serie di prescrizioni e una verifica e, “nella porzione di sito Natura 2000 interessata dall’intervento, le specie animali che potevano essere interessate dai lavori, in particolare la fauna ittica, l’avifauna, o i rettili, avrebbero dovuto essere ricollocati o spostati temporaneamente in altre aree limitrofe ed idonee”.

(Gianfranco Salvatori)

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