“Fare chiarezza sull’esplosione di una bombola di gas a Calabrina”. Interrogazione dalla consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) sull’esplosione, sabato scorso (27 luglio), nella frazione cesenate di Calabrina di una bombola di bromometano. Gas utilizzato, a quanto pare, per la bonifica antifunginea di un terreno agricolo prima di una nuova piantumazione.
Gibertoni, nel rilevare che “il bromuro di metile dal 2010 non è più utilizzabile in agricoltura”, vuole sapere dalla giunta regionale, sul caso specifico, “se siano state rispettate le normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, se il personale coinvolto fosse in regola con le abilitazioni alla detenzione e utilizzo di fitofarmaci e se sia stato effettuato il periodico controllo delle attrezzature per i trattamenti fitosanitari (che dal gennaio 2021 deve avvenire a cadenza triennale)”.
Dopo l’esplosione, si legge nell’atto, “sarebbe stata emanata un’ordinanza comunale per allontanare dalla propria abitazione i residenti delle 12 abitazioni che si trovavano in un raggio di 300 metri dal punto dell’accaduto, sul posto sarebbero arrivate ambulanze del 118 (risultano essere tre le persone trasportate precauzionalmente all’ospedale Bufalini di Cesena) e i vigili del fuoco per la nube potenzialmente molto tossica, inoltre il servizio del 115 avrebbe fatto arrivare da Forlì il nucleo Nbcr (Nucleare, biologico, chimico e radiologico), specializzato nel trattamento di agenti chimici e di situazioni ad alto rischio inquinamento”.
“Il rilascio delle abilitazioni all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti fitosanitari – conclude la capogruppo – viene effettuato previa partecipazione a uno specifico corso di formazione con superamento di una valutazione finale da parte di un’apposita commissione nominata dall’autorità competente, cioè la Regione, inoltre, il rinnovo viene compiuto, su richiesta del titolare, da parte delle stesse autorità competenti al rilascio dopo la frequenza di specifici percorsi formativi di aggiornamento”.
(Cristian Casali)