Imprese lavoro e turismo

EDILIZIA. SÌ UNANIME A RISOLUZIONE PER CONTRASTARE CRISI E TUTELARE OCCUPAZIONE

EDILIZIA. SÌ UNANIME A RISOLUZIONE PER CONTRASTARE CRISI E TUTELARE OCCUPAZIONE

Piena convergenza dell’Aula su una risoluzione, presentata da Pd e Sel (primo firmatario, Mirco Bagnari), che punta a individuare soluzioni per sostenere il settore dell’edilizia, che “continua a essere interessato da una crisi senza precedenti, iniziata ormai da oltre 18 trimestri”.

Accolti anche tre emendamenti presentati dal gruppo M5s (primo firmatario, Gian Luca Sassi), di cui due rielaborati da altrettanti sub-emendamenti a firma Bagnari (Pd), che riguardano alcune parti del dispositivo finale, specificando che gli ammortizzatori sociali sono “a tutela dei lavoratori del comparto” e che sono da riconoscere “premialità” per “l’edilizia pubblica e, in particolare, scolastica”.
Sì dell’Aula anche a un emendamento di Marco Pettazzoni (Ln), dove si chiede alla Giunta di relazionare in commissione sui punti trattati dalla risoluzione, e a uno presentato da Tommaso Foti (Fdi) e Enrico Aimi (Fi) per sollecitare l’esecutivo regionale a “richiedere al Governo un intervento deciso per la riduzione della pressione fiscale immobiliare, con particolare riferimento alla prima casa”.

Bagnari (Pd) illustra il documento fornendo i numeri della crisi a livello nazionale e regionale: tra marzo 2014 e febbraio 2015 si è registrato, a livello nazionale, un calo nella produzione, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del 5,8% e “nel 2014 risultano essere negativi quasi tutti i comparti delle costruzioni, con l’unica eccezione del recupero residenziale”. In Emilia-Romagna, in particolare, alla fine del 2014, le imprese attive nelle costruzioni sono diminuite di circa 2.000 unità rispetto all’anno precedente e si calcola che, nell’arco di tempo investito dalla crisi, si sia perso il 18 per cento degli occupati, con previsioni di ulteriore calo nel 2015. A essere interessato da un’ulteriore drammatica fase di crisi- afferma- è il settore della cooperazione edile di questa regione, dove rischierebbero il posto di lavoro oltre 6.500 lavoratori.
Di qui, le richieste alla Giunta di attivarsi a livello nazionale per garantire adeguati ammortizzatori sociali a tutela dei lavoratori del comparto nelle situazioni di crisi aziendali e ottenere dal Governo il riconoscimento dello stato di crisi di settore, base essenziale per attivare strumenti straordinari di sostegno al reddito.
Altre sollecitazioni all’esecutivo regionale: quella di attuare tutte le misure possibili di semplificazione burocratica per agevolare gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione edilizia e energetica degli edifici, prevedendo premialità per l’edilizia pubblica e, in particolare, scolastica; quella di promuovere adeguate politiche di investimento pubblico e di sostegno, oltre che nel settore della riqualificazione edilizia, anche in quello della rigenerazione urbana, della messa in sicurezza dal punto di vista sismico, della manutenzione e della prevenzione del dissesto idrogeologico del territorio.
“È urgente, quindi, dare nuovo ossigeno al settore,- afferma Bagnari– puntando soprattutto su un’edilizia qualificata”. “Già la Giunta si è attivata con scelte precise nel bilancio regionale, per esempio sul dissesto idrogeologico e sulla riqualificazione sismica degli edifici,- aggiunge- serve tuttavia uno sforzo più ampio, congiunto anche con il Governo nazionale”.

IL DIBATTITO: “UN SETTORE CHE HA PAGATO PIÙ DI ALTRI LA CRISI”. “TROPPA PRESSIONE FISCALE SULLA CASA”

Pettazzoni (Ln) considera “apprezzabile” la presa di coscienza della maggioranza nei confronti dei problemi che investono il comparto dell’edilizia, con i dati allarmanti del calo delle imprese, ora- conclude- “attendiamo i fatti: la Giunta si dia degli obiettivi e li porti a termine”.

“L’edilizia è il settore che ha pagato più degli altri la crisi”- riconosce Giorgio Pruccoli (Pd), ma ha anche delle responsabilità proprie in questa situazione. A parere del consigliere, serve una riflessione sulla legge 20: il settore ha infatti necessità di un nuovo quadro normativo che spazi dalla rigenerazione urbana, alla riqualificazione energetica e sismica e alla semplificazione burocratica. Altro nodo da sciogliere quello della “riprofessionalizzazione” degli addetti.

Foti (Fdi) punta il dito sul fatto che, nel documento, si sia glissato sull’aumento della tassazione sulla casa: “Una pressione fiscale senza precedenti nel Paese”, che ha significato 69 miliardi in più di esborsi nel settore immobiliare dal 2012 al 2014. Tasse che “devono essere abbassate, perché, insieme alla scarsa qualità di gran parte del costruito e al calo verticale del valore degli immobili, sono fra le ragioni della crisi del settore”.

ASSESSORE COSTI: UN SETTORE STRATEGICO PER LA REGIONE

“È da tempo- segnala l’assessore alle Attività produttive, Palma Costi– che la Regione conosce la situazione particolarmente grave del settore, che dipende da un insieme di problemi: la crisi economica, in primo luogo, poi la debolezza della domanda interna, la rarefazione degli investimenti pubblici e la struttura produttiva del comparto che si innesta sul tema della legalità. Il settore delle costruzioni- aggiunge- è considerato strategico dalla Regione, che ritiene fondamentale, per superare la crisi, investire anche nella formazione e contribuire alla ristrutturazione della base produttiva, raggiungendo una maggiore capacità di gestire situazioni complesse, con forme di impresa sempre più adeguate sia sul piano delle dimensioni, che in quelle della specializzazione”. Il rilancio a cui si sta lavorando, afferma, “si basa, infatti, sulla riqualificazione, anche energetica, degli edifici sia pubblici che privati, sul loro adeguamento sismico e sulla rigenerazione urbana, ma anche sul tema della manutenzione del territorio, settore sul quale la Regione sta investendo parecchie risorse. Altri obiettivi- aggiunge- migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’apparato burocratico, ma con una grandissima attenzione alla legalità”.

EMENDAMENTI E DICHIARAZIONI DI VOTO: “LA SPERANZA DI UNA RIPARTENZA”

Altri consiglieri, tra cui i proponenti Sassi (M5s) e Foti (Fdi), intervengono sugli emendamenti, quindi Igor Taruffi (Sel) esprime l’appoggio agli emendamenti del M5s e della Ln e l’astensione su quello di Fdi e Fi.

Galeazzo Bignami (Fi) ricorda all’assessore Costi che l’Assemblea ha votato un atto di indirizzo in cui si escludevano ai fini Ici i terreni inseriti nei Psc. “È accaduto infatti- segnala- che vari Comuni abbiano inserito nei Psc terreni agricoli con potenziale vocazione edificatoria, su cui hanno riscosso illegittimamente l’Ici, che dovrà essere restituita. La Regione- sostiene- deve dare sostanza a questo atto di indirizzo perché non cada nel vuoto”.

Enrico Aimi (Fi), in appoggio all’emendamento sottoscritto con Foti, interviene in difesa della proprietà immobiliare, in particolare della prima casa: “L’83 per cento degli italiani- ricorda- è proprietario della propria abitazione”, per molti “un sogno che si è realizzato dopo anni di sacrifici”, che oggi è oggetto di una pressione fiscale troppo pesante.

In dichiarazione di voto, Yuri Torri (Sel) auspica la ripresa del settore, “che comprenda migliori condizioni per i lavoratori e una maggiore tutela del territorio sul fronte del dissesto idrogeologico”. Pettazzoni (Ln) ricorda le criticità sollevate, ma dà un’apertura di credito, in attesa di ascoltare la relazione della Giunta in commissione e di vederne i risultati. Sì alla risoluzione anche da parte di Sassi (M5s), mentre Manuela Rontini (Pd) assicura la disponibilità della commissione Territorio, di cui è presidente.

Stefano Caliandro (Pd), infine, evidenzia che la risoluzione è “figlia di un percorso amministrativo importante” e che le posizioni sulle priorità sono condivise. “Credo- conclude- che le tematiche abbiano una duplice rilevanza, da una parte per lo sviluppo di politiche sul risparmio energetico, sulla tutela del suolo e sulla riqualificazione, dall’altra parte per dare una risposta importante a un settore in crisi che rappresenta sicurezza e lavoro per tante famiglie. Una risoluzione, quindi, che si inserisce nella speranza di una ripartenza”.

(ac)

Imprese lavoro e turismo