“Approntare nuovi strumenti per una efficace lotta al caporalato su tutto il territorio regionale e in particolare nel settore agricolo”. E’ l’auspicio che Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) rivolge all’esecutivo regionale in tema di contrasto al lavoro nero.
La capogruppo fa riferimento alle notizie sui controlli effettuati alcuni giorni fa nel comparto agricolo dal comando Carabinieri per la tutela del lavoro unitamente a Ispettorato nazionale del lavoro e Inps nelle province di Mantova, Modena, Latina, Caserta e Foggia. Oltre un centinaio le aziende controllate e per oltre il 55% delle ispezioni sono state riscontrate gravi irregolarità con l’uso di lavoratori irregolari senza permesso di soggiorno, minorenni e “in nero”. A fronte dei provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale e delle multe comminate sia per il lavoro irregolare che per le gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, Gibertoni sottolinea i deferimenti per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento lavorativo.
“In particolare, nella provincia di Modena -continua Gibertoni- sono state controllate 28 aziende (di cui 14 non in regola), mentre sono 40 i lavoratori irregolari su 128 operai totali controllati, molti dei quali sono risultati contrattualizzati solo dopo che nella provincia di Latina il bracciante indiano Satnam Singh è morto, dopo avere perso un braccio tranciato da una macchina, ed essere stato lasciato in strada agonizzante”.
Ricordando come nella sola provincia modenese sono oltre 10mila i lavoratori, perlopiù stranieri definiti ‘avventizi’ che svolgono attività stagionale, la capogruppo sottolinea la non conoscenza della lingua italiana che, soprattutto ai fini della sicurezza, rappresenta un gravissimo problema per la mancanza di formazione dei lavoratori. Per Giulia Gibertoni, quelli riscontrati non sarebbero casi isolati ma l’ennesima riprova dell’esistenza di organizzazioni criminali dedite al caporalato e da ciò nasce l’atto ispettivo con la richiesta alla giunta regionale di “approntare nuovi strumenti per una efficace lotta al caporalato su tutto il territorio regionale e in particolare nel settore agricolo, anche rivedendo ed aggiornando gli strumenti di contrasto dello sfruttamento già in essere, con l’accordo e l’ausilio di tutti i soggetti compenti in materia evitando che la molteplicità di competenze e di soggetti diventi un alibi per una colpevole inazione”.
(Luca Boccaletti)