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ASSEMBLEA ER. DOSSIER MAFIE, COMUNICATO DI ‘LIBERA INFORMAZIONE’

ASSEMBLEA ER. DOSSIER MAFIE, COMUNICATO DI ‘LIBERA INFORMAZIONE’

Sul Dossier 2014/2015 sulle mafie in Emilia-Romagna realizzato da ‘Libera Informazione’ nell’ambito della collaborazione con l’Assemblea legislativa regionale, ‘Libera Informazione’ ha pubblicato sul proprio sito (http://www.liberainformazione.org/) il comunicato che di seguito riportiamo integralmente.

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In merito a quanto riportato all’interno dell’ultimo dossier di Libera Informazione, intitolato “Mosaico di mafie e antimafia. Aemilia, un terremoto di nome ‘ndrangheta”, è necessaria una doverosa rettifica.

A pag. 151 si legge: “Giovanni Paolo Bernini, già assessore del Comune di Parma in quota Popolo delle Libertà e Giuseppe Pagliani, capogruppo di Forza Italia nel consiglio comunale di Reggio Emilia, sono stati arrestati anche loro la mattina del 28 gennaio, proprio con l’infamante accusa di aver favorito il clan ‘ndranghetista piegando la propria attività politica a fini criminali. Bernini è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, in quanto, in cambio dei voti richiesti a Romolo Villirillo, in occasione della tornata amministrativa del 2007 a Parma, si sarebbe impegnato a fornire denaro, ma soprattutto ad essere, una volta eletto, il terminale delle richieste provenienti dalla cosca cutrese, per la cui soddisfazione si fosse reso necessario un provvedimento o un passaggio amministrativo”.

Contrariamente a quanto abbiamo scritto, Giovanni Paolo Bernini non è stato arrestato il 28 gennaio u.s., in quanto il Gip non accolse la richiesta di custodia cautelare a suo carico avanzata dai magistrati della DDA di Bologna. A fine maggio è stata poi depositata la decisione del Tribunale del Riesame che ha respinto l’appello della Procura della Repubblica contro il mancato arresto.

In attesa dell’inizio del processo, all’interno del quale verranno vagliate le diverse posizioni degli imputati, ci scusiamo con l’interessato per un errore assolutamente non voluto.

A lui e ai lettori del dossier ricordiamo peraltro quanto abbiamo scritto a pag. 143:“Una prima avvertenza è ovviamente d’obbligo: non stiamo commentando una sentenza definitiva della Corte di Cassazione ma l’ordinanza di custodia emessa dal Gip del Tribunale di Bologna44 su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Le prove raccolte e le accuse sollevate ora sono attese dal vaglio processuale e quindi il quadro delineato dagli inquirenti che andiamo ad approfondire potrebbe essere confermato, ma anche stravolto. Pertanto le persone menzionate sono da ritenere innocenti fino al passaggio in giudicato di qualsivoglia condanna”.
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